Senza senso

Era la quarta volta, in altrettanti giorni, che parcheggiavo il mio catorcio nel medesimo posto: una piazzola di sosta lungo una strada provinciale ad elevato scorrimento. Al fianco dell'ingresso erano piazzati uno o due cassonetti dell'immondizia: di quelli verdi in plastica rigida.

Ogni volta che avevo fatto manovra con il catorcio ero stato costretto a destreggiarmi tra l'immondizia che, dopo aver riempito completamente, fino a strabordare, i due cassonetti, aveva successivamente iniziato ad invadare la pavimentazione della piazzola di sosta.

L'invasione si sviluppava cosi repentina che l'ultima volta, mentre effettuavo l'ennesima manovra, con terrore avevo pensato alla concreta possibilita' che all'uscita sarei rimasto bloccato dai cartoni e buste nere stracolme, che a quel tempo avrebbero sicuramente bloccato l'ingresso della piazzola. E fortuna voleva che fosse dicembre e non agosto: quale fetido odore avrebbe altrimenti accompagnato la mia permanenza forzata in quella piazzola...

Per fortuna l'avanzata si era arrestata o forse semplicemente aveva rallentato per qualche miracoloso motivo ed io ero riuscito ad evadere dalla piazzola di sosta quando qualche ora piu' tardi ero risalito sul catorcio per tornare a casa dei miei...

Una situazione a dir poco assurda, ma in realta' mi dava solo nausea e sarei voluto fuggire di li e dimenticare. Ma non potevo: ero bloccato in quella citta' ancora per un paio di giorni e mi toccava subire. Tutto ed in silenzio...

Ma l'assurdo non era questo; l'assurdo non era nemmeno il fatto che quella piazzola invasa dall'immondizia non fosse l'unica zona della citta' ad essere colpita dal fenomeno. Ancora, l'assurdo non era nemmeno il fatto che tutto cio' fosse reale e non frutto dell'immaginazione mia o di altri; ne' il fatto che la situazione perdurasse da giorni, settimane, forse mesi... non so.

No! L'assurdo era vedere che gli abitanti di quella citta', tutti indistintamente, dai piu' giovani ai piu' anziani, uomini, donne... Chiunque in quella citta' continuava a muoversi, a viaggiare, a lavorare, a vivere come se; come se quella immondizia non esistesse. O peggio come se quell'immondizia fosse naturale come l'erba che cresce lungo i muri ed i marciapiedi.

Scene da un altro mondo: e loro indifferenti, quasi gaudenti di quel suicidio che elevavano a status... elite di pochi, premiati da un dio benevole, dotati di fantasia, immaginazione creativa, che rende immondizia una rappresentazione teatrale. Ma l'immondizia resta tale, sempre! In estate diventera' immondizia marcescente...

Ed io che continuo a domandare di me, delle mie scelte, a provare di pensare su cio' che combatto, su cio' che provo da anni a cambiare ed ancor prima a cercar di capire se sia giusto farlo; nella paura, a volte terrore di essere condannato a non riuscirci mai, perche' le cose forse veramente son cosi e tali devono restare. Ed io che, un attimo dopo, rinfrancato dalla piu', apparentemente, stupida delle cose: a volte un'immagine, il coraggio di una giovane donna, a volte la sua tenerezza, forse la sua dolcezza; piu' raramente, la ricerca di un uomo... io che ritorno a combattere le mie angosce e con rinvigorita energia riesco ad illuminare la mia esistenza....

Per un po', a volte solo un po'; giusto il tempo e lo spazio per sapere di una giovane donna che forte di se' e della sua esistenza prova ad essere, nonostante gli altri... gli altri che non comprendono o che forse si rifiutano di comprendere e disprezzano la donna per la sua solitudine.


Tentare, provare a vivere al meglio di se' e' un'obbligo nei confronti di noi stessi e di tutti quanti precedendoci hanno provato a farlo: fallito o meno che abbiano...

A natale tutti son più buoni

E' vero!!!(?)

Qualcuno, che, ignoro il motivo, ho reso furioso in enarrabile grado e mi ha dato dell'anormale imputandone l'origine a cause genetiche...
E' capitato che qualcuno, in occasione della santa festività, mi abbai fatto gli auguri!

Continuo a perseverare nel mio stato di anormalità: non capisco!

Sia come sia, io son nazista solo sul lavoro...

A tutti i solitari errabondi che abbiano a passare da queste parti

Buone Feste

Proteste

Vive e tumultuose....

In tv c'e' un tizio, dall'aria di un rampante e giovane manager di industria; in realta' forse e' un avvocato, chissa'...

E' molto infervorato nei suoi discorsi, e sembra tutto preso e compreso in essi....

Sembravano discorsi importanti ed invece ho scoperto che:
  • lui e' un direttore di giornale
  • il giornale e' uno di quelli sportivi
  • l'argomento era il calcio, le condanne e la degenerazione dei fattacci dell'estate.
Mi viene in mente l'ultima scena di un film che ho visto pochi giorni fa. Il film era un'anime e nulla aveva a che vedere con il calcio, ma quell'immagine mi e' venuta alla mente, prepotente e non evocata, quasi dotata di una propria esistenza....
Gia' la scena, dovrei descriverla visto che l'ho invocata...

Che schifo!

Quando il sorriso provoca rabbia

Mi corre un dubbio, nel vedere il sorriso del filoso rocco buttiglione che accompagna il suo dire senza senso su di un argomento che forse andrebbe sciolto e vissuto nell'intimo di una camera da letto e non in tv....

Ma tant'e'; la tv invade e noi la lasciamo fare. Anzi (il piu'?) delle volte siamo noi a chiederglielo...

Il dubbio!

Sarebbe eccessivo proporre di introdurre il Nostro in una camera e lasciarlo ivi giusto il tempo che un gas, lasciato ad invadere l'ambiente, si sostituisse completamente al vitale ossigeno?

Diciamo quindici giorni.

Il gas potrebbe sceglierlo il soggetto, non vorrei sembrare eccessivo e dittatoriale... Le liberta' altrui hanno sempre molto valore!

The invariants and the life

That was a too much amuzing fortune to be left unsaid to the world

So, here it's

The sum of the intelligence of the world is constant.
The population is, of course, growing.

Ninna Nanna

Che io abbia in gran interesse i cartoni animati giapponesi, quelli dei cosidetti "mostri robot"; cosidetti ai tempi della mia fanciullezza negli anni '70; adesso..., non saprei.
Beh, cio' e' noto.
L'ho scritto, l'ho scritto nei post di questo blog , l'ho scritto nel mio profilo, ancora su questo blog.

Che questo gran interesse, in cui, io, tengo i cartoni giapponesi, sia vago indice di, se non proprio una tendenza alla depressione, sicuramente alla melanconia ed anche, forse, al rifiuto di abbandonare l'incanto e lo stupore dell'ingenuita' infantile...
Beh, forse questo potrebbe non essere immediatamente evidente alla mente poco avvezza all'analisi; forse una vaga intuizione di una dissonanza, una disarmonia potrebbe tuttavia farsi strada, da subito, anche in essa...

E verrei etichettato sic et simpliciter come uno stupido, un uomo cresciuto ed ancora bambino!

Ma che possa, io, oggi! Non venti o venticinque anni fa, restare colpito, stravolto, ci giro intorno e indugio, per vergogna, ad utilizzare il verbo esatto e che lascero' nel universo fantastico delle parole non dette, a solleticare la fantasia di chi voglia...
Colpito da una donna (ragazzina) di uno di quei cartoni giapponesi...

Mi rende ancora piu' incantato, stupito, smarrito, perso...

Andro' a letto, a dormire...

E questo pensiero, come ninna nanna a cullarmi, sara' la mia cetra di orfeo.

Fuori il mondo continua a massacrarsi
Fuori il mondo continua a non comprendere
A non comprendere l'inutilita' di farsi male da solo
Nella vanagloriosa presunzione
L'idea di chi pensa di essere migliore di chi

A picture of the young...



That's me when I was a child....





My home





Su i rischi di una mente poco fine


In questo momento desidero solo aggiungere che sono vivamente rammaricato per le reazioni suscitate da un breve passo del mio discorso nell’Università di Regensburg, ritenuto offensivo per la sensibilità dei credenti musulmani, mentre si trattava di una citazione di un testo medioevale, che non esprime in nessun modo il mio pensiero personale.

Avrei potuto dire di aver voluto dare fiducia a queste parole, ma avevo già letto l'antefatto cui esse si riferivano...
E proprio alcune cose non le capivo e continuo a non capirle: forse avrò una mente poco raziocinante ed un cervello irragionevole ma


Nel settimo colloquio (διάλεξις – controversia) edito dal prof. Khoury, l'imperatore tocca il tema della jihād (guerra santa) [...]: "Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava". L'imperatore spiega poi minuziosamente le ragioni per cui la diffusione della fede mediante la violenza è cosa irragionevole. La violenza è in contrasto con la natura di Dio e la natura dell'anima. "Dio non si compiace del sangue; non agire secondo ragione (σὺν λόγω) è contrario alla natura di Dio.[...] Chi quindi vuole condurre qualcuno alla fede ha bisogno della capacità di parlare bene e di ragionare correttamente, non invece della violenza e della minaccia… [...]".


L'affermazione decisiva in questa argomentazione contro la conversione mediante la violenza è: non agire secondo ragione è contrario alla natura di Dio. L'editore, Theodore Khoury, commenta: per l'imperatore, come bizantino cresciuto nella filosofia greca, quest'affermazione è evidente. Per la dottrina musulmana, invece, Dio è assolutamente trascendente. La sua volontà non è legata a nessuna delle nostre categorie, fosse anche quella della ragionevolezza. In questo contesto Khoury cita un'opera del noto islamista francese R. Arnaldez, il quale rileva che Ibn Hazn si spinge fino a dichiarare che Dio non sarebbe legato neanche dalla sua stessa parola e che niente lo obbligherebbe a rivelare a noi la verità. Se fosse sua volontà, l'uomo dovrebbe praticare anche l'idolatria.


Qui si apre, nella comprensione di Dio e quindi nella realizzazione concreta della religione, un dilemma che oggi ci sfida in modo molto diretto. La convinzione che agire contro la ragione sia in contraddizione con la natura di Dio, è soltanto un pensiero greco o vale sempre e per se stesso? Io penso che in questo punto si manifesti la profonda concordanza tra ciò che è greco nel senso migliore e ciò che è fede in Dio sul fondamento della Bibbia. Modificando il primo versetto del Libro della Genesi, Giovanni ha iniziato il prologo del suo Vangelo con le parole: "In principio era il λόγος". È questa proprio la stessa parola che usa l'imperatore: Dio agisce con logos. Logos significa insieme ragione e parola – una ragione che è creatrice e capace di comunicarsi ma, appunto, come ragione. Giovanni con ciò ci ha donato la parola conclusiva sul concetto biblico di Dio, la parola in cui tutte le vie spesso faticose e tortuose della fede biblica raggiungono la loro meta, trovano la loro sintesi. In principio era il logos, e il logos è Dio, ci dice l'evangelista. L'incontro tra il messaggio biblico e il pensiero greco non era un semplice caso.

ed ancora

[...]Il qui accennato vicendevole avvicinamento interiore, che si è avuto tra la fede biblica e l'interrogarsi sul piano filosofico del pensiero greco, è un dato di importanza decisiva non solo dal punto di vista della storia delle religioni, ma anche da quello della storia universale [...]; non è sorprendente che il cristianesimo, nonostante la sua origine e qualche suo sviluppo importante nell'Oriente, abbia infine trovato la sua impronta storicamente decisiva in Europa. Possiamo esprimerlo anche inversamente: questo incontro, al quale si aggiunge successivamente ancora il patrimonio di Roma, ha creato l'Europa e rimane il fondamento di ciò che, con ragione, si può chiamare Europa.



Cerco di capire: il nostro riporta un fatto storico ed il pensiero di un tizio morto un migliaio di anni fa circa, che per altro dice di non fare proprio; successivamente riporta il commento di un editore che ha curato una stesura in tempi successivi del racconto di quel fatto storico e di quel pensiero; infine sulla scorta di quel pensiero e di quei commenti si inoltra nel labirinto delle proprie considerazioni ed argomentazioni: voglio credere che almeno quelle siano sue.


Cerco di approfondire: il tizio morto un migliaio di anni fa sostiene illazioni sulla crudeltà, disumanità e cattiveria di maometto; l'editore, che cura il commento, argomenta ciò che a suo avviso emerge in maniera evidente e fondamentale dal discorso: la centralità dell'agire secondo ragione se si vuole seguire la natura di dio. L'editore imposta la sua argomentazione intorno a tre punti cruciali, il logos greco era ragione, la religione cattolica mutua dalla cultura greca quanto di positivo ed etico era, il dio musulmano é altro da ciò e quindi l'anarchia ed il caos della ragione albergano in lui. Fino a rendere possibili la falsità e peggio ancora l'inconoscibilità dei suoi disegni: un dio oscuro, misterioso e capriccioso. Infine il nostro, ben lungi dal fare considerazioni esplicite riguardo la cultura orientale e la religione musulmana, si pone tuttavia una semplice domanda: l'agire secondo ragione é una caratteristica del solo pensiero greco? Sembra raggiungere una conclusione affermativa e definitiva.... E giocando sul contrasto aggiunge, quasi come per inciso, una proria considerazione sulle radici cattoliche e greche dell'Europa: "non é pura casualità"

Mi sorge una domanda: ma sarà che qualcuno si sia irritato non tanto dall'essere stato accusato di essere il discendente di un cattivo e disumano profeta, ma piuttosto di appartenere ad una schiatta di insani, irragionevoli e pazzi che hanno nel loro stesso dio la matrice della propria insanità?

Ma io ho una mente poco fine e non ho il dono dei greci, il mio nome ricorda alla mente il principe di un'isola che era florida nei tempi in cui ancora i greci non avevano gettato i semi per lo sviluppo della cultura cattolica prima e della civiltà occidentale poi.

All'amica risanata


Nomidomo mo
yonaga darō zo
sabishi karo

Nobotoke no
hana no saki kara
tsurara kana

Tada oreba
Oru tote yuki no
Furi ni keri

Tooyama ga
Medama utsuru
Tombo kana

Kado-gado no
geta no doro yori
haru tachinu

Momo kuute / tabako wo suute / hitoritabi



Lezioni di antrobiologia

Mi é successo!

Ero sotto effetto anestetizzante del picco iperglicemico post-prandiale; vagolavo per i corridoi dell'edificio-caserma dove fantasiosamente do l'impressione a tutti di lavorare.
Poco consapevole della realtà esterna a me, e forse anche quella presente!

Almeno questa era la mia sensazione....

Poi mi sono voltato di scatto! I miei occhi hanno incrociato la silouette affusolata e senza fine di due gambe che fuoriscivano da una striscia di stoffa a fiori, colorata di bleu. La striscia di stoffa era in realtà la parte inferiore di un vestito molto leggero ed elegante.

Ma sto divagando....

Mi sono voltato di scatto e istantaneamente ho avuto sensazione di due fatti, contemporanei e legati tra di loro:

  • La scorta di zucchero presente nel mio organismo é stata dissolta all'istante.
  • L'iniezione di adrenalina necessaria al dissolvimento é stata attivata.

Intendo che il forte calore prodotto dal processo di metabolizzazione io l'ho avvertito: al ventre!
Intendo che l'adrenalina che viaggiava da qualche parte dentro di me, io la sentivo muoversi!

La strisciolina di stoffa nel frattempo era scomparsa alla vista, ne riuscivo debolmente ad avvertire la voce che ora aveva iniziato una conversazione al cellulare... E la mia anestesia?

Dissolta insieme alla silouette... purtroppo!

Post in evanescenza

Perché come l'immagine di un fantasma nella notte, all'alba si dileguerà senza lasciar più traccia di sé....

Ti sei dileguata, gloria, nel vento....

O forse i miasmi ti hanno insozzato l'anima...

Ed ora conscia, temi di spargerne l'immonda essenza ovunque tu muova le tue un tempo femminili forme..


Non temere allora e mostrati come sei....


September Eleventh Two Thousand and one

Sarà che é un lunedi...
Sarà che é un lunedi successivo ad un intero fine settimana passato a fare lavori in casa...
Sarà che é un lunedi in cui non ho voglia di nulla...
Forse anche il mio cervello sarà in vacanza...


Ma stamattina ho aperto su kataweb e il titolo mi chiedeva dove fossi lo 11/9/2001??!

Poi a pranzo qualcuno ha domandato a tutti i presenti "..beh come festeggiate l'anniversario?..." con fare allegro e scanzonato...
Una domanda: bisogna sorridere o vomitare?

Io ho optato per la prima: non mi andava di sprecare il cibo che avevo appena terminato di mangiare!

Un'idea per il futuro

E' cosi che si intitola quel film di un ragazzino che si mette in testa che il mondo si puo' cambiare se si ha un'idea buona nel cervello?

Il ragazzino muore alla fine! E non cambia il mondo!
Anche se il regista, sul finale, vuol far illudere lo spettatore che forse il primo passo e' stato fatto...

Ma due cose il ragazzino riesce a farle: cambiare la vita di due persone. Sua madre ed il suo insegnante di scuola.
Farmi piangere.

Il film mi e' piaciuto, oltre che per quel ragazzino che e' eccezionale, a mio avviso, per l'idea: la fiducia quasi incondizionata verso il prossimo da parte del ragazzino. Ed in fondo un'idea. Le persone sono essenzialmente oneste e buone. Ed il tutto visto non con gli occhi di un uomo adulto ma con gli occhi di un ragazzino con una consapevolezza di se' che va ben oltre le possibilita' apparenti della sua eta' biologica. Con un inversione dei ruoli: figlio-madre e insegnante-discepolo.

Chissa' se il regista ha realizzato appieno quanto e' riuscito a creare.... Ma a me l'idea di fondo mi e' piaciuta tanto...

Ritorno in compagnia di Gloria Gainor

Sono tornato.
Sono qui, di nuovo!
Non so se per riprendere a scrivere lungamente o se solo per una comparsa, fuggevole e solitaria...

Vedremo...

Ma volevo scrivere, scrivere quanto.
Mangiavo, e mi era venuta voglia di mettere su un cd di Gloria Gainor: The best of. O qualcosa del genere...
Si, certo io sono sempre indietro di qualche anno con le cose della vita: lavoro a volte ancora su un vecchio pc ibm con processore 286. Sara' la presunzione di avere a disposizione un paio di decine di vite o forse una sola ma della durata di un millennio ...
Insomma...

Grazie. Grazie a tutte.
Ringrazio tutte le donne che sono entrate nella mia vita o semplicemente l'hanno incrociata per molto o per un attimo. E mi hanno dato qualcosa.

Una conversazione, fatta su un caldo ed affollato treno estivo, che, prendendo le mosse dal piu' inutile e banale degli argomenti, mi ha permesso di conoscere piu' di quanto avessi mai potuto immaginare di quella donna. E cio' che ho conosciuto mi e' piaciuto, tanto.

Uno sguardo pieno di.... non so cosa! Pieno. Forse solo questo: particolare importante; che non fosse vuoto. E cio' che ho visto mi ha reso le viscere molli come ciccolato fuso

Una silouette che si stagliava decisa nel suo vestito bianco e leggerissimo, i capelli neri, corvini; raccolti all'indietro. Occhi neri e labbra accese da un rossetto. Lei da una parte; e tutto il resto del mondo li presente, io mi chiedevo cosa ci facesse!

E chi mi ha dato il coraggio di pensare a poter essere migliore per lei; e per me!

E chi mi ha dato la capacita' di diventare migliore per me; e per gli altri.

E chi...

Questo post e' una dedica a loro.

Scelte

Quando due persone si incontrano per la prima volta, possono far finta di conoscersi o possono decidere di conoscersi realmente.

A volte la seconda scelta risulta: difficile, tortuosa, a volte feroce e tormentata.
La prima quasi sempre porta ad uno svolgersi ovvio e prevedibile, ma calmo.

A volte la seconda scelta sembra un viaggio nell'inferno dantesco.
La prima quasi sempre sembrerebbe dipingere un bucolico spaccato di vita di foscoliana memoria.

Ma la prima scelta porta (quasi?) sempre ad una strana storia tra due persone che: non si parlano, realmente, non si ascoltano, realmente, e quando poi decidano di farlo non si capiscono.

Molto spesso una persona che si infuria dopo un'algida quiescenza dei propri affetti puo' essere molto piu' interessante di chi svolge compitamente i propri doveri ed il proprio ruolo.

Implicazioni e coimplicazioni

Dopo aver terminato di leggere il post "Lo sguardo di una donna" qualcuno potrebbe giungere alla medesima conclusione dei giovani negli anni della protesta studentesca del '68


"Fate l'amore non fate la guerra"


Dopo aver terminato di leggere il post "Acqua di veltroni" qualcuno potrebbe giungere ad un'altra conclusione, molto più pratica, cinica


"Ora so perché il '68 é fallito"


(E vera?)

Acqua di veltroni

Venni un giorno a conoscenza di una storia semplice e quotidiana.
Di quelle ordinarie storie che si consumano ad un bar o per strada o in un vagone della metropolitana.
Di quelle squallide storie nelle quali ci si potrebbe ritrovare, spettatori involontari e forse inconsapevoli, sulle prime: un giorno o l'altro. Forse domani, forse é già accaduto e non ce ne si é resi conto.

L'uomo era al bar con due amici; amici, erano tra loro; non i suoi...

Avevano preso l'uno una bevanda gasata, l'altro un caffé; l'uomo per timorata sudditanza aveva chiesto un semplice bicchiere d'acqua del rubinetto.

Un dei due amici, di ripiego, aveva incalzato con una domanda per far bella foggia della propria ars comica: "Un bicchiere d'acqua di veltroni, ho capito bene?"
Con irritazione, per non essere capace di opporre un rifiuto deciso alla piega che la situazione stava prendendo, aveva risposto, con un sorriso imbarazzato, di non conoscere quel tipo d'acqua; ed in breve il bicchiere, pieno dell'acqua del rubinetto, gli era stato porto: prima dal cameriere, poi dal comico in erba. L'aveva bevuto tutto d'un fiato, anche perché faceva un caldo torrido ed erano ore che non ingeriva liquidi.

Il discorso, tra i due amici, si era subito mosso verso un argomento banale e ordinario: quello che meglio di tutti si adattava all'ambiente.
Perché mai e per quale scopo tal giocatore aveva avuto di tali reazioni verso tal'altro collega... E giu' con frasi ripetute centinaia, migliaia, di volte per l'intera settimana: da giornali, cronisti, intervistati, tifosi, bambini che, alle prime armi con l'apprendimento dell'articolazione verbale, avevano pensato fossero cose grosse, parole importanti come mamma e papa'...

L'uomo aveva fatto finta di ascoltare interessato ora all'una ora all'altra ipotesi, ora all'una ora all'altra argomentazione, mirate a smontare l'impianto delle prime. Sorridendo ora all'uno ora all'altro dei due amici.
Ed in tanto pensava ad altro.... Al caldo che attanagliava da settimane la citta'; alla quantita' di liquidi che quel caldo gli faceva regolarmente perdere, ogni giorno; al suo stupido imputamento nel non volerli reintegrare, quei liquidi; alla conseguente perdita di peso....

Lei era passata accanto a lui ed ai due amici: bionda, forse non il suo colore naturale, indossava un vestito di seta leggero leggero e vagamente trasparente. Aveva lasciato una scia di profumo di quelli tanto alla moda negli ultimi anni; alla fraganza "ocean".
Lui di spalle, più che guardarla, aveva potuto avvertirne solo la presenza dalla scia di profumo.
I due amici invece, no! Loro le erano di fronte e subito avevano realizzato che "una come lei" poteva alimentare in maniera particolarmente viva una discussione, molto più di una banale scazzottata tra due giocatori.
Così uno, l'artista comico, le aveva rivolto ripetuti ed approfonditi sguardi di indagine da capo a piedi e ritorno, commentando qualche beceraggine che l'uomo non aveva inteso bene: forse un invito all'amico a partecipare della gioia degli occhi a quella visione. L'amico, aguzzando la vista e facendo con il viso smorfie varie, di dubbio significato, aveva emesso il verdetto: "Mmmh... come dire...? 'sunset boulevard'..."

L'uomo in quel preciso istante, dopo aver dato un'occhiata fugace alla donna, che nel frattempo si era accomodata ad un tavolo, il più discretamente possibile, quasi per timore di invadere l'intimità della donna, oltremodo, si era reso conto che i due amici erano ben avviati sul medesimo viale e forse la distanziavano di un bel pezzo...

Fuori dal bar, l'uomo aveva fatto un'ulteriore scoperta. Quei due amici erano un pozzo inesauribile di superficialità, banalità ed ormoni maschili. Uno dei due fumava di nascosto. Si! Di nascosto, dalla moglie!
Ed alla fine si era arreso ad ascoltare i discorsi non-sense dei due che continuavano a beccarsi con stupidi scherzi verbali.

Ma il fatto più strano ed anche divertente, per certi versi, perché estremamente surreale, fù la richiesta che uno dei due amici, alla fine di tutta quella rappresentazione da teatro dell'assurdo, espresse all'uomo.

Aria professionale e sguardo serio:
"Ti raccomando domani, al lavoro, sii educato. E' sufficiente che tu sia educato e rispettoso dei tuoi nuovi colleghi..."

Forse quell'uomo aveva solo creduto di bere acqua del rubinetto. E forse l'acqua di veltroni era grappa. E tutto quello che gli era sembrato di aver visto ed udito, fino a quel momento, era stato solo l'effetto dell'acqua di veltroni.

Lo sguardo di una donna

Venerdi infernale!
Le notizie in tempo reale su internet si sono susseguite per tutta la giornata: ipotesi, indiscrezioni, possibilita', sondaggi, previsioni, sentimenti probabili e futuri su realta' di la' da venire; la combinatoria dei possibili...

Ed i telegiornali, alla sera, non si sono potuti sottrarre dal sostenere un ruolo che non fosse meno che paritario.

Ed i talk shows, gli speciali, gli approfondimenti...
I filosofi, gli strateghi, gli opinionisti, gli improvvisati esperti...

Un campo di battaglia!
E la politica si e' sentita in dovere , istituzionale? di partecipare nel finale d'assalto .

E si capisce bene: lo sport e' nazionale.
Ed ora mai quanto prima.

E ancora, un venerdi di passione!
I taxisti in subbuglio per protestare contro le vessazioni del governo nei confronti della loro dignita' umana ed identita' sociale.

Forse anche questo e' comprensibile: chiunque ha paura di vedersi privare di diritti acquisiti; chiunque ha paura dei cambiamenti.
Chiunque ha paura quando realizza di perder il controllo del proprio futuro, delle cose, dei fatti.

Una bolgia infernale questo venerdi.
Meno male che fra dieci minuti sara' terminato....

Ah si, dimenticavo...Gaza!
Li stanno massacrando: donne e bambini; giovani e vecchi.

Certo se i taxisti scioperano, come andiamo a vedere le partite?

Voglio lo sguardo di una donna, e non importa la sua età. Da guardare!

Desiderii

Di colorare questa nuda pagina con parole e versi come fossero colori.
Un arcobaleno di sensazioni ed emozioni;
Scrivere di una immagine che e' dentro
Come fosse un quadro
Per combattere la noia mortale;
Il vuoto freddo ed algido dei luoghi che mi ospitano...

Ma non trovo la strada.
Le parole fanno fatica ad emergere
Intrecciate tra di loro nel fondo della mia crescente agitazione.

E l'entusiasmo un po' per volta dissolve...
Ma una canzone mi torna alla mente
Che mi rilassa
Ma per brevi istanti. A tratti

Due giganti in lotta: il silenzio vuoto del fuori e l'assordante ribollire del dentro.

Forse la mia urgenza dovrebbe attendere momenti più propizi
Stasera ascolterò la canzone e forse domani...

Quando la fantasia é eccessiva

Dal Cambridge dictionary

mob - Verb [I or T] When a group of birds or small animals mob a fierce bird or animal that is hunting them, they attack it together and force it to go away.

Dal dizionario DeMauro

mob|bing
s.m.inv. [ES ingl.]
1 TS etol., l’insieme dei comportamenti aggressivi tipici di alcuni animali, spec. uccelli, nei confronti di un predatore
2 TS psic., sociol., spec. in ambienti di lavoro o comunità, persecuzione ed emarginazione nei confronti di un singolo individuo da parte del gruppo in cui è inserito



Mi pare di capire che nel passaggio dall'etologia alla sociologia cada la causa primigenia inducente la reazione aggressiva della difesa, trasformando essa reazione in azione autonoma e volontaria di offesa.

Sinonimi possibili credo siano: violenza, emarginazione.

La domanda da fare é: perché, o per quale motivo?

Anestetico mortale

Quando una vipera inietta il suo liquido velenoso e' di vitale importanza che accadano due cose:

1) rendersene conto ed il piu' presto possibile
2) muoversi il piu' lentamente possibile

E sperare. Sperare che i soccorsi arrivino per tempo. Sperare di non essere gia' dei morti viventi...

E noi? Noi ci stiamo rendendo conto di essere (stati) morsi? Che il veleno ci e' (stato) inesorabilmente iniettato, dentro? Lentamente ed inesorabilmente iniettato fin dentro il midollo? Ci stiamo muovendo forse con lentezza? Stiamo sperando?

Non mi vorrei svegliare domani e realizzare di aver vissuto oggi da morto vivente....

Onore agli uomini ed all'impresa; onore alla loro fede e alla loro convizione. Ricompensata prima e premiata poi!

Ma la sensazione della puntura, di due aguzzi denti che mi trafiggono la pelle continua a perdurare e ad assillarmi.
E nel frattempo palchi e premiazioni che autorizzano ciascuno a festeggiare una personale festa che distrae ed inebria...


Panem et Circensem

Gli animi si acquiescono, si stordiscono, si confondono e le trame ordite possono prender forma e possanza. Le cose si confondono con le cose, i sentimenti combattuti; e gli errori e le colpe, d'improvviso, assumono i contorni irreali di un malevolo ed estremo giudizio.

Una bella immersione nelle acque cristalline dei mari tropicali, conferira' poi il giusto valore a tutto e a tutti. Le cose si discerneranno dalle cose, i sentimenti riabilitati. E tutto sembrera' un'eco lontana di uno sgradevole sogno fatto dopo un'abbuffata.

Ma il veleno? Scomparira' anche quello? O lentamente si aggiungera' ad altro veleno iniettato nei nostri gia' devastati corpi?!!


Senza fine

Un uomo per una strada di notte che cammina, lentamente pensando chissa’ cosa, chissa’ perché. Assorto; nei propri pensieri.
Cammina... Cammina…

A casa!

La donna era lì e lo attendeva: aveva impegnata l’attesa ascoltando musica, Orff; Carmina Burana: era una musica penetrante, armonica e leggera nel comtempo. Suscitava ad ogni passaggio emozioni diverse con il suo continuo cambio di ritmi e di accordi: entrava dentro nel corpo ed il corpo iniziava a riempirsi di quella musica, vivere di lei e in lei quasi sembrava sciogliersi, dissolversi.
La musica era terminata e la donna ancora rieccheggiava le squillanti note dei triangoli ed i cupi toni dei tamburi con sussulti del proprio corpo: ora rapidi e decisi ora lenti ed ampi...

Si erano incontrati,visti; la metro con il caldo dei corpi sudati e maleodoranti di una mattina già calda e già stanca di luglio. Era una come tante, anzi no: qualcosa avevo attirato l’attenzione dell’uomo. Uno sguardo perso in pensieri lontani, in pensieri pesanti che la preoccupavano. Ma pensieri, una donna con sé stessa e null’altro; ma una donna e non una delle tante marionette che affollavano la metro in quei giorni in quegli anni, in quei secoli di noia e nulla assoluto che riempivano la sua vita. Lo sguardo era corso al suo sguardo e lei se ne era sentita un po’ imbarazzata e un po’ lusingata; subito dopo lei aveva ripreso a guardare tra i suoi pensieri se forse mai qualcuno di essi potesse distrarla meglio e più a lungo da quegli occhi. Fare finta di non accorgersi, ma aver piacere in fondo ed esserne fin troppo consapevole: desiderarlo. Desiderare che qualcuno la guardasse, che la vedesse ancor prima, e la guardasse poi, come essere umano, come donna e non come se fosse un manichino depositato li quel giorno su quel sedile di quel vagone di metropolitana, piuttosto che sulla sedia di un bar-cafe’ chissà dove.

All’uomo piaceva guardarla e perdersi in quello sguardo, un po’ melanconico e perso, di lei. Una donna piccola in un mondo di giganti: persa, tra i quali non sapeva come muoversi, dove andare. Ma era una donna, e in un modo oscuro, incompresibile a chiunque, ma ben intenso da quell’uomo, lei aveva dato il permesso di entrare, per un attimo, un attimo solo tra i sentieri della sua mente che portavano lontano; dove nemmeno lei sapeva.

Si erano avvicinati l’uno all’altro, un po’ solo per far finta di evitare l’alito troppo caldo e umido di un grassone o forse lo sguardo invadente di una donna ormai sfiorita negli anni e nei sentimenti ed affetti. Ma poi lui aveva avuto timore e si era ritirato. Indietro, tornare indietro per un improvviso ostacolo comparso dinanzi: un invisibile passeggero che gli impediva di avanzare e che anzi premeva per potersi fare spazio tra la folla dei corpi di quell’umido giorno di metro. Ma poi un po’ alla volta i fantasmi erano scomparsi e le marionette andate a disporsi in buon ordine nelle proprie comode scatole; il vagone della metro era rimasto solo spettatore involontario, ed impossibilitato ad essere diversamente, dell’amplesso interrotto per paure ancestrali che avevano colto l’uomo.

La donna aveva atteso e, delusa, si era riaggomitolata nei suoi pensieri che tenevano impegnata la mente. Ma poi qualcosa, forse qualcosa che l’uomo aveva fatto e di cui nemmeno adesso, che lei gli si era seduta accanto, si rendeva conto. Ma era bastato, a dar fiducia o forse speranza di potersi fidare di quello sconosciuto.

Si era seduta e lui le aveva sorriso: lei aveva iniziato a guardarlo lievemente negli occhi. Uno sguardo indecifrabile, esotico e straniero; lui fantasticava quella donna che non conosceva, nei suoi pensieri eoni di tempo trascorrevano e lo vedevano abbracciato a lei, avvinghiato al suo corpo in un abbraccio che scioglieva carne nella carne; si amavano ed amavano ancora, come un sogno. .

Festa carnascialesca o Liberazione nazionale?

Quella era stata una giornata memorabile, almeno questa era la sensazione che mi accompagnava negli ultimi istanti prima di spronfodare nell'oblio del sonno alle due del mattino del mercoledi successivo...

Il poco sonno deve essere stato: ma io non ricordo quasi piu' nulla di quella memorabile giornata. Sprazzi di memoria, immagini isolate quasi istantanee di altri tempi. Ed in apparenza irreali!
E con il ricordo e' sfumata anche la sensazione.

Provero' a pescare qua e la tra i resti di questa avventura....

La serata era iniziata in modo non convenzionale potrei dire: avevamo unanimamente deciso di rinunciare in parte alla visione dell'Evento Nazionale.
Non per disinteresse dei molti, ma per decisione di tutti.

Cosi poi avevamo deciso di attaccare la seconda parte e goderci l'Evento in compagnia di altri, centinaia, forse migliaia di illustri sconosciuti: sufficienza ci erano la nostra amicizia, la compagnia di un quasi millennio di storia, con i suoi castelli, le sue cupole, i suoi argini del fiume; con la presenza millenaria dei luoghi.

Non ho mai bene inteso l'importanza di un evento qual era l'Evento di quella sera, ma la buona compagnia mi rendeva disposto e recettivo. Una serata piacevole e rilassante coronata in chiusura estrema dal risultato prodigioso dell'Evento.

Ricordo canti, balli, telefonate. A chi non intendevo e non intendo ancora. Ma tante, ricordo una moltitudine. Poi dei suoni...
Suoni! Rumori, fischi, strombazzate di clacson e trombe. E su tutto i rombi dei motori di scooter, motorini, motociclette.

La compagnia si era definitivamente sciolta ed ora rimasti in quattro occupavamo i sedili della macchina che ci doveva portare a casa. Ma ben presto mi ero arreso al surreale che la realta' mostrava.

Le auto avevano invaso la strada, motorini sfrecciavano agilmente dove trovavano il passaggio. E gente, gente a piedi! Donne, uomini, bambini assonnati, alcuni impauriti nei loro carrozzini. E tutti sciamavano....
Arrivavano da ogni direzione, ma dove andassero non sono riuscito a capirlo. Ma non era cio' quanto mi continuavo a chiedere al caldo asfissiante della mia postazione all'interno dell'automezzo.
Alcuni sembravano contenti, contenti per qualcosa, piu' che per qualcuno; altri sembrava fossero orgogliosi di poter finalmente mostrarsi per quello che erano, come se quella particolare circostanza permettesse di chiudere un'occhio sulla morale pubblica cosi che i tutori dell'ordine, loro stessi erano apatici spettatori di questa invasione. Altri sbandieravano enormi tricolori, altri sbandieravano semplicemente il loro corpo come se facesse parte della celebrazione in corso o ancora piu' il suo motivo primo.

A me ed al mio amico, che mi era a fianco, ad un certo punto, e' parso pure che qualcuno fosse contento semplicemente per se stesso: avendo avuto l'occasione di un furto in quella sarabanda di feste personali contenute e disperse in una piu' ampia e piu' alta.

Ma forse era la stanchezza e forse ci eravamo sbagliati: quel solitario uomo era forse anche lui parte di quegli eccezionali festeggiamenti.

Ma una domanda mi continuava a torturare la mente, e forse due. Ma era davvero il prodigioso Evento che festeggiavano tutti?
E a ben guardare l'enfasi con cui tutto cio' accadeva, portava tale prodigio qualcosa di rivoluzionario nella vita di loro tutti e forse senza che ne avessimo consapevolezza, di noi stessi?

O erano sbarcate le truppe alleate e ci avevano liberati da una decennale orribile dittatura, e noi tutti presi, come eravamo stati, dalla reciproca compagnia e dalla visione dell'evento, ne eravamo completamente all'oscuro?

La sensazione di mirabilia adesso aveva lasciato il posto a questo insoluto dubbio. O forse era proprio questo dubbio ad aver dato senso ad essa?

Assenza di uragano...

Significa calma piatta, di norma.

Di norma...
Ma sarà vero adesso? Sarà ancora vero oggi?

Mi accontento anche di tempestose altezze se il furioso uragano si é placato.
Perché le sue lunghe e vorticose propaggini non solcano più questi mari?

In attesa di future, e violente visitazioni...

Ciao a te :o)

De feminarum novitate

Le donne sono carine, intriganti, affascinanti;
Son cose che mi attraggono...
Tanto e son sincero

Donna:
"Forse un mattino andando in un'aria di vetro,
arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo:
il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro
di me, con un terrore di ubriaco....."

Uomo - rude e vacuo:
"Eh?! Hai fatto colazione stamattina cara?"
Donna:
"Non capirai mai nulla di me! Insensibile e fatuo come sei, tu! E come te molti altri ancora!"


Uomo -lieve come il proprio sentimento:
"Mi sei entrata dentro, leggera ed in punta di piedi. Vorrei che restassi ora e sempre..."
Donna:
"No, non puoi! Non rovinare tutto adesso! Hai frainteso! Anche tu: come tutti gli altri. E mai nessuno riuscirà a capirmi, realmente come sono dentro..."

Ma strane, complicate, altro dalla linea retta...

A volte mi chiedo, noi uomini per quale motivo esistiamo!

Necessità inderogabile alla realizzazione di questo loro essere?

E sia! Sia ciò, quanto noi possiamo essere per loro, anche se la rabbia e la delusione può sopraffare un uomo.

Ma sia! La rabbia ben presto sfuma e rinnovato vigore ed attrazione rubeanno prima o poi il posto alla delusione.

E loro, le donne sono sempre più affascinanti....
E loro, le donne restano strane. Sempre!

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Could anyone help me to solve the following amletic troubles?

Who is Mister Gibellino?
And what does invallicabile mean?

I'll accept any suggestions w/o erasing anything!

Il mio compleanno


Oggi é il mio compleanno!

Mi do' gli auguri! Ah no! Non da solo!

In tanti me li hanno fatti: praticamente solo donne!

Spero di non averne persa una.

Grazie a tutte

Il male delle cose banali


Sete! Era quella la sensazione che stavo provando da più di due ore senza che potessi soddisfare il mio bisogno.
Mi ero volontariamente svegliato tardi nella mattina e non potevo perdere altro tempo: raggiungere il posto di lavoro in tempo e poi dedicarmi dei minuti.
Al lavoro c'ero, finalmente arrivato, ma ancora non avevo avuto il tempo e la possibilità di soddisfare il mio bisogno! Ed era stato per questo che armato di spiccioli mi ero portato alla macchinetta distributrice di acqua, caffé ed altri generi di supporto: un corridoio lungo 300 metri da percorrere.
Con mio disappunto, mi ero reso conto, solo dopo aver inserito le monetine nel distributore, che mi mancavano 5 cents.
Altri 600 metri! E 5 minuti più tardi, sono di nuovo alla macchinetta distributrice. I 30 cents sono dentro: seleziono, premendo tasti illuminati con lucine colorate di rosso.
Avevo sempre avuto problemi ad intendermi con gli standard di comunicazione tecnologica, e mi chiedevo: "lucine rosse vuol dire 'prodotto presente e sistema attivo' o 'allarme!' ?".
Per tagliare la testa al toro mi ero fatto restituire le monetine e stavo ricominciando l'intera procedura da capo. Questa volta provando a selezionare in sequenza tutto: lucine rosse, lucine spente! Nulla!
Desisto e provo a farmi restituire nuovamente le monetine; optando per un caffé.
Il caffé pensavo, non avrà il medesimo effetto dell'acqua ma fidavo sull'elevato contenuto d'acqua dei caffé da distributore automatico.
Bene! Almeno la teoria: la macchinetta distributrice di bottigliette d'acqua si era convinta di essere un macchinetta distributrice di nulla più. Ed io perdo le monetine.
"Poco male" penso, guardo alle monetine che mi erano rimaste e mi ripropongo di prendere, con quei miseri 50 cents, un caffé per me ed un altro da offrire al collega di stanza.
Mi dirigo alle altre macchinette, quelle che mi erano alle spalle e resto indeciso su quale scegliere: quella di destra! Ed inserisco i 50 cents.
Un dubbio! "Qui il caffé costa più che in quella di sinistra" mi ritrovo a pensare, "Così potrò comprare solamente un caffé e perderò ugualmene il resto dei 50 cents".
Ma la macchinetta, anche questa, si rifiutava di restituirmi la monetina!
"Al diavolo l'avarizia. Un caffé e via! Si tenga il resto e tutto quello che le potrà parere necessario!". E seleziono il mio caffé, mentre la mia attenzione resta rapita dal vano di alloggiamento dei bicchieri in cui il distributore versa le bevande: un mucchietto di bastoncini di plastica, ovvero i cucchiani, giaceva li come in una discarica pubblica.
Mi abbasso per avere una visuale migliore e completa... orrore!
Doveva essere un brutto scherzo di qualche buontempone; tanti cucchiani di plastica! Ma nessun bicchiere!
La macchinetta ne era assolutamente priva, e stava versando il mio caffé nel vuoto della griglia di scolo su cui erano poggiati i cucchiani di plastica che di li a breve sarebbero stati uno di più.
Io guardavo questa scena mentre sentivo montare una risata, forte, irrefrenabile.. La mia!

Sono rimasto li qualche secondo, e poi per i 300 metri del corridoio infausto ho continuato a ridere come un deficiente, da solo, tra gli sguardi un po' anche preoccupati degli altri.
Gli altri, i cui occhi non avevano potuto vedere le cose che i miei avevano visto.

P.S. Umilmente prendendo a presito un pensiero di H. Arendt per il titolo

A cold gloomy day


Partiti per una gita verso lidi mareschi raggiunsero poi la loro meta...


Ahimé, compagni di un giorno uggioso, trovarono ciò che non si sarebbero mai augurati.



I dubbi li attangliarono!




Ma il richiamo del mare era irrefrenabile. Sempre! Presente



E il mare li accettò






Ed il sole, generoso, di quella terra al fine li salutò





Criptografie

Va raminga, scippata di sé in una sua parte: la sua estremità più lontana;
Dalla ispanica madre patria verso lidi, antichi e greci.
Dove fiumi tranquilli scorrono verso il mare.
Lei va

_

Glorious days

This one will be a post just for how many have disliked or
just not understood the previous two

Now is the winter of our discontent
Made glorious summer by this son of York;
And all the clouds that lour'd upon our House
In the deep bosom of the ocean buried.
Now are our brows bound with victorious wreaths,
Our bruised arms hung up for monuments,
Our stern alarums chang'd to merry meeting,
Our dreadful marches to delightful measures.
Grim-visag'd War hath smooth'd his wrinkled front:
And now, instead of mounting barbed steeds
To fright the souls of fearful adversaries,
He capers nimbly in a lady's chamber,
To the lascivious pleasing of a lute.
But I, that am not shap'd for sportive tricks,
Nor made to court an amorous looking-glass;
I, that am rudely stamp'd, and want love's majesty
To strut before a wanton ambling nymph:
I, that am curtail'd of this fair proportion,
Cheated of feature by dissembling Nature,
Deform'd, unfinish'd, sent before my time
Into this breathing world scarce half made up-
And that so lamely and unfashionable
Tha dogs bark at me, as I halt by them -
Why, I, in this weak piping time of peace,
Have no delight to pass away the time,
Unless to spy my shadow in the sun,
And descant on mne own deformity.
And therefore, since I cannot prove a lover
To entertrain these fair well-spoken days,
I am determined to prove a villain,
And hate the idle pleasures of these days.
Plots have I laid, inductions dangereous,
By drunken prophecies, libels and dreams,
To set my brother Clarence and the King
In deadly hate, the one against the other:
And if King Edward be as true and just
As I am subtle, false and treacherous,
This day should Clarence closely be mew'd up
About a prophecy, which says that 'G'
of Edward's heirs the murderer shall be -
Dive thoughts, down to my soul: here Clarence comes.


Not worth to say that's not mine!

Addendum

#include <stdio.h>

main(int argc, char *argv[])
{
int i=0;
int fact=1;

if(argc>1)
for(i=1;i<<atoi(argv[1]);i++)
fact*=i;
printf("%ul\n",fact);
}
Ha lo stesso comportamento funzionale del codice del precedente post!

Qualcuno mi accenda di gaudio: notate la differenza?

Considerazioni riguardo il concetto d'arte

#include <stdio.h>
static float fact(int );

main(int argc, char *argv[])
{
return argc&&printf("%f\n",fact(atoi(argv[1]));
}

static float fact(int n)
{
return ( n ? n*fact(n-1) : 1);
}

Ho sempre ritenuto che programmare codice software - in particolare algoritmico - potesse coinvolgere il concetto di arte.

P.s. Vi saluto per il momento; ritorno nel mondo materialista e vile: devo andare a lavorare!

Canzoni che ti frullano nella mente

Donna

Donne piccole come stelle
c'è qualcuno le vuole belle
donna solo per qualche giorno
poi ti trattano come un porno.
Donne piccole e violentate
molte quelle delle borgate
ma quegli uomini sono duri
quelli godono come muli.
Donna come l'acqua di mare
chi si bagna vuole anche il sole
chi la vuole per una notte
c'è chi invece la prende a botte.
Donna come un mazzo di fiori
quando è sola ti fanno fuori
donna cosa succederà
quando a casa non tornerà.
Donna fatti saltare addosso
in quella strada nessuno passa
donna fatti legare al palo
e le tue mani ti fanno male.
Donna che non sente dolore
quando il freddo gli arriva al cuore
quello ormai non ha più tempo
e se n'è andato soffiando il vento.
Donna come l'acqua di mare
chi si bagna vuole anche il sole
chi la vuole per una notte
c'è chi invece la prende a botte.
Donna come un mazzo di fiori
quando è sola ti fanno fuori
donna cosa succederà
quando a casa non tornerà

M. Martini

Era da un po' di minuti che mi ronzava in mente e non riuscivo più a ricordarmene il motivo.
Ogni volta che l'ascolto mi vengono le lacrime agli occhi e pensavo che sia la canzone italiana più bella e struggente mai scritta, e la Mia Martini la cantava come se...
Intanto mi era arrivato come un lampo, il motivo: il ricordo di un'immagine, nella mia mente, formatasi poco prima; ascoltando una notizia al Tg.
E la canzone, non so'... mi aiutava forse, a fare cosa?
Non lo so! Ed in vero non ho alcuna curiosità di scoprilo.

Sto solo pensando a quella donna nel letto di un ospedale dove sarà costretta per mesi per le fratture.

E il dolore suo più intimo? Quanto tempo impiegherà a lenirlo?

Questa lettera é un abbraccio al tuo dolore

P.s.
Alla rai stanno commentando una partita dei mondiali di calcio.
Ruberò un amaro "perché tanto dolore nel mondo" a Mafalda.

Umori & Colori

Sole..., grosse e gonfie nubi nere..., di nuovo sole..., nuvole chiare in lontananza, e poi il grigio della pioggia che lascia spazio al bianco della grandine.
Infine un ultimo sprazzo di sole prima del tramonto: vivido e luminoso ad ammantare il verde bagnato degli alberi sul versante della collina. Per i demoni che abitano il cielo é stata una giornata densa e piena.

Io invece ho trovato lavoro, finalmente dopo un po' di mesi. Non sto dicendo che lavoro! Semplicemente ho un lavoro: mi pagano. E pure tanto.
A voler esse ben precisi, mi pagano per non fare nulla. Per esser non produttivo. Per adeguarmi - appiattirmi é l'espressione giusta? - al nulla assoluto delle identità professionali (personali?) di chi mi ha concesso il lavoro.
Un obbligo di orwelliana memoria di ubbidienza supina e totale al nulla, all'assenza: nausea, sconcerto, e poi stordimento e di nuovo nausea.

In italia, si può ben guadagnare solo quando si accetti l'obbligo alla prostituzione?

Donne da bar

Provo a rasserenarmi ripensando al bar di stamattina...

Piccolo, non troppo luminoso. I prodotti erano mal esposti per la mancanza di spazio: tutti gli uni affiancati agli altri.
Ma non c'era disordine, in qualche modo tutto aveva una sua armonia ed io passando avevo notato dei dolci in vetrina.
''Specialita' siciliane'' riportava una insegna sull'ingresso, ma qualcosa che avevo notato in precedenza faceva a cazzotti con quest'ultima scoperta.

Sono entrato ed ho ordinato un caffe'. Ero depresso e scoraggiato, dopo tre mesi ero riuscito finalmente a trovare un lavoro ma qualcosa non mi convincenva ancora nel contratto.
Avevo iniziato a guardare le due donne che armeggiavano con le tazzine ed i cucchiaini da caffe dietro l'asse del bar. Erano due senegalesi. La pelle color dell'ebano, bellissime e dallo sguardo fiero, come mi e' sempre capitato di notare in tutte le donne nere africane.
La piu' giovane, credo, mi ha servito e non capiva l'italiano: io almeno ''water'' riesco a pronunciarlo in inglese. E il mio grazie e' stato un sorriso; cosi come il suo prego.

Il caffe' era come quello di un qualsiasi bar di roma tenuto da romani bianchi - io poi sono napoletano...
Ma quelle due donne, la loro pelle, il loro sorriso pulito, sincero, i loro grandi occhi rotondi e neri, mi hanno ammaliato. Stravolto.
Sono uscito dal bar con due idee nella testa: una era quella di ritornarci nei giorni che verranno.
L'altra era che la depressione aveva lasciato il posto ad un vago senso di leggerezza e benessere.

Prima e dopo della cura

L'ammetto!
Ascolto musica di 30 anni fa - quello che sto facendo in questo preciso momento - per di più canzoncine da 2 soldi: sigle dei cartoni animati.
Sono una scheggia a pensare soluzioni per il mio lavoro: riesco a tradurre in immagini il problema e la soluzione viene da se. Quando non ci riesco, beh la soluzione non la trovo! Semplicemente.
Sono un bradipo su altre questioni; per lo piu' quando una cosa non mi interessa divento un ebete cerebroleso e l'arabo che mi sta di fronte può continuare a pontificare fino a sera tarda: il mio cervello é nero come uno schermo cinematografico alla fine della proiezione.
Ma io lo so, é mia responsabilità, anzi una mia scelta. Libertà. Chiamatela come volete.

Ci sono dei fatti, degli avvenimenti, che per quanto mi sforzi di interessarmi a comprenderli, non ci riesco. Anzi quanto più mi sforzo tanto più mi risultano incomprensibili assurdi.
Anzi senza senso!

Uno di questi e' l'iraq.
Prima, c'erano i prigionieri arrestati per futili se non inesistenti motivi: la guardia repubblicana di saddam, si sa, era composta da persone inumane. Spietate!
Oggi: ci sono uomini arrestati, senza motivo il piu' delle volte.

Prima, gli uomini venivano torturati, mutilati e a volte uccisi per ''torti'' portati alla persona di saddam: ma il dittatore, anche cio' e' noto, era pazzo.
Oggi: ci sono uomini torturati, mutilati e a volte uccisi per... il motivo a volte non e' reso noto.

Prima, la popolazione soffriva la fame, le malattie ed una condizione di vita in generale da paese sotto embargo: ma si sa saddam era un dittatore da isolare da tutto il resto del mondo.
Oggi: la popolazione soffre la fame, le malattie e la mancanza di lavoro. Certo ci si puo' sempre arruolare nella polizia locale e correre il rischio di farsi maciullare da qualche bomba.

Prima, non c'erano attentati. Per strada intendo: saddam avocava a se la prerogativa di decidere il se, il dove, il quando; e a quanto pare questo tipo di attivita' non gli interessavano molto.
Oggi: la democrazia hai esteso questo diritto a chiunque. Il primo attentatore in erba che voglia esercitare il diritto democratico, si puo' lasciare tranquillamente esplodere.

Prima, c'era il pazzo saddam.
Oggi: kharzai - si scrive cosi?

Mi spiegate la differenza?
Mi potete anche convincere che e' una differenza positiva?

Ah! mi spiegate anche perche' non ci indigniamo davanti a questo massacro di uomini, donne e bambini...
In nome della liberta dei molti?

Sono esseri umani; no bozze mal riuscite da distruggere!

Accadimenti

Ma devono tutti, farlo necessariamente insieme?
Questa é la domanda che mi pongo!

Avrei voluto scrivere qualcosa di molto poetico: poche ore fa ho scoperto di appartenere ad una razza, ma forse stirpe, di poeti. L'ottanta per cento degli italiani a quanto pare é dedito alla creazione di poesie...

Io faccio parte del restante venti per cento: sempre contro corrente io!

Sono stanco, di una stanchezza abbissale da non reggere nemmeno gli occhi aperti; e scrivo pestando i tasti più o meno a memoria. Saranno serviti venti anni di tempo perso appresso ad uno schermo piatto e centosette tasti messi nell'ordine più assurdo...

Divago e non mi va'; il motivo per cui scrivo queste poche righe é per ringraziare i miei amici che, mentre gli accadimenti prendevano forma ed evoluzione, sono stati molto carini con me. E la cosa mi ha fatto estremamente piacere.

Grazie

The inspiration flies away

Many days past away without to write anything. Too many perhaps? I ask myself; but in a while I realize there is no timetable to this kind of things.
Nonetheless I would to have something to talk about, but nothing comes out from my soul in these stupid gloomy rainy days.

It's raining... It does it as we were in november out of there and, if my mind were not bored by some urgent thoughts, I know I could be glad of this. But my mynd IS bored by urgent thoughts!

Ever since I was 13 years old I'd have liked to write something: a short story, a novel; anything one cannot define a technical work. I tried and tried but simply I was not able, and the best I got was a long narration of facts: a sort of listing of things, a recipe. I don't know what!
I don't know why.
It was so frustrating and I felt so unmighty.

That sensation emerges now again that I would to write something to calm down my soul and cast a light on my thoughts. But I can't (well my choose to do it in a language that's not my mother tongue does not get the things easier. I see).

Perhaps I've just to wait: out the rain has almost finished to come down meanwhile.
Perhaps my inspiration will finish to come away...

Dedica

Le due poesie in data 24 aprile non sono mie, le ho avute da una persona.

Ed ho pensato fosse il modo migliore per ricordarla.

Il mio paese

Era, tra l'argeto degli ulivi
e verdi rivoli che correvano verso valle,
era il mio paese, dolce ricordo...

Tornero'

Un giorno tornero',
un giorno ti rivedro',
un giorno mi avrai con te.
Tornero'.
Dovessi chiedere l'elemosina,
tornero'.
Consumare dieci paia di scarpe,
consumare i miei piedi nudi,
consumare fino in fondo la mia vita.
Tornero' nella terra "mia"!
Che solo io conosco!

Di m.c.

Liberta' e rabbia

Vi chiederete cosa leghi l'una parola all'altra. Sembrerebbe di primo acchitto nulla. Cerchero' di spiegare quello che vedo io.

Credo che l'italia esca ancor piu' massacrata dalla tornata? No! guerra elettorale di questi giorni. Si la parola giusta e' massacrata; massacrata per 40 giorni di totale assenza di informazione, da parte dei media di maggior e piu' immediata fruizione per il cittadino, su cosa realmente sia accaduto in italia, oltre agli affari che riguardano il mondo politico, e cosa sia accaduto nel resto del mondo, visto che siamo ''cittadini globali'' , come tanti si inorgogliscono, ogni qualvolta ne abbiano la possibilita', a definirci e definirsi; massacrata dalla ossessione, persecuzione?, del nulla dei discorsi fino giu' alle singole parole di quasi tutti i combattenti; massacrata dalla presa in giro che le cose potessero realmente cambiare sta volta perche'..., perche'? La situazione era insostenibile? Alternanza delle parti? Chissa'!
E poi? Stallo totale...

Forse e' solo quello che e' sembrato a me, quello che ho vissuto io! Ognuno ha la liberta' di arbitrio senza ledere altri; liberta' da rispettare se sostenuta da consapevolezza personale e analisi critica.

Ma se il ribaltamento fosse stato solo il risultato di una supina ingurgitazione di una eccezionale, quanto eticamente poco corretta, azione propagandistica da vittima popolare imposta all'italia tutta negli ultimi giorni? Li rabbia insorgerebbe.

Ma forse mi rendo conto, ora che scrivo, che la rabbia e' comunque inutile e fuori luogo. Le cose sono andate, e non si puo' perdersi in ipotesi inattuabili e recriminazioni gratuite.

Forse potrei pensare di smettere di combatte contro i mulini a vento...

Domanda lampo

Chiedo di aiutarmi a capire, che' io sono veramente molto lento nell'afferrare le cose se non mi vengono espresse sotto forma di numeri ed equazioni matematiche.

Premetto che ne posso capire il principio informatore, ma non capisco il senso.

Mi chiarite che senso ha far votare italiani stabilmente residenti all'estero - leggi stati uniti di america, america latina, persone che, bando alle espressioni politicamente etiche, molte volte hanno serie difficolta' a parlare una lingua diversa da quella della nazione che e' di fatto divenuta la loro seconda patria; e non si permette agli immigrati che vivono qui in italia casomai da diversi anni di esprimere il loro giudizio e preferenza sulla politica e sui politici della nazione che e' diventata la loro seconda nuova patria?

Ma che sono i nostri schiavi per le faccende domestiche piu' inutili che noi non faremmo mai solo perche' casomai considerate una perdita di tempo; o per i lavori manuali che noi, velleitari intellettuali iper-hi-tech, rifiuteremmo per assenza di pulsante di accensione o di mouse wireless?

P.S. Lo so le domande son due, l'altra mi e' sfuggita dalla tastiera...

Lassu' Qualcuno ci ama

Perche' tanto odio nei confronti di Colui il Quale cosi tanto bene ci vuole: a noi idioti, nel senso etimologico del termine, cittadini, a voi giornalisti, a loro politici. All'italia tutta!

Ma quanti giornali in piu' sono stati venduti? Quanti servizi tele/radio giornalistici effettuati? Quanti Gbytes di caratteri sciorinati sui blogs? Quanti sondaggi pensati e quanti altri effettuati? Quanti sondagisti, giornalisti, giornalai, opinionisti, fornitori di servizi terze parti; quanti altri sottoprodotti della nostra economia sono stati attivamente risvegliati dal letargo in cui ristagnavano?

Non e' questa allora una manovra di programmazione economica degna di essere lodata e non infangata? Perche' tanto odio allora contro Colui il Quale ne e' il Motore Primo?

Gli italiani e' vero sono un popolo di miopi e testardi irriconoscenti; una sola preghiera signor Presidente ci lasci in pace e ci lasci godere questi miti giorni primaverili dopo tanto bigiore invernale.

E' solo tempo sprecato provare a dissuaderci dalla nostra testardaggine; nei fatidici giorni, noi popolo dei miopi e testardi irriconoscenti non avremo alcuna intenzione di conferire fiducia ad una persona che ci insulta, foss'anche per ironia, sarcasmo, o paura.

Non e' ideologia politica la Sua, ma solo caduta vorticosa di stile nel baratro del non rispetto per gli altri.

Distinti saluti Signor Presidente.

Fuori Tema

Da ragazzino, quando andavo a scuola elementare, quando c'era compito in classe di italiano, il vecchio tema, io avevo sempre il terrore di sbagliare: uscire fuori tema. Non rispondere alla domanda che la traccia del compito mi poneva;
non riuscivo a vedere il tema come una traccia, da seguire e sviluppare, ma consideravo la traccia come una staccionata alla mia liberta' di andare a zonzo nei miei pensieri. Questo determinava un giudizio non positivo in chi mi esaminava.
Non che a quella eta' realizzasi quanto, ma a posteriori sono riuscito a dare un'espressione alle mie sensazioni e alle mie pretese.

Ho lavorato tanto su questo mio limite e problema successivamente durante gli anni della scuola media ed i primi delle superiori, pur senza cambiare effettivamente atteggiamento mentale - ma forse inziavo ad averne una sensazione vaga. Ma io ero perfezionista e non potevo reggere l'umiliazione di fallire e sentirmi rimproverare e rimarcare quel fatto; "sei uscito fuori tema" dicevano i professori. Perche' i professori si rendevano conto che io ero uscito fuori tema e non perche' fossero professori, ma perche' io ero effettivamente andato a zonzo per la mia mente senza rispondere alla domanda sottintesa dalla traccia del tema.

Il mio lavoro mi valse nel triennio finale del liceo dei piu' che discreti risultati ai compiti in classe di italiano: i temi. Ne ero contento; ed alla fine quasi ero divertito nello scrivere i temi.

Per onore di cronaca quel mio approccio a come considerare un tema non l'ho mai modificato realmente ed in effetti solo adesso che scrivo l'ho realizzato a pieno, tuttavia se qualche risultato positivo l'ho ottenuto qualcosa forse di quel mio rifiuto ad accettare delle ''limitazioni ai miei pensieri liberi'' sara' cambiato.

Ieri sera ho seguito con interesse, a come e non certo a cosa si dicesse, il faccia a faccia elettorale tra i due candidati premier alle elezioni politiche italiane. Uno dei due contendenti e' andato, via via nel corso della propria esposizione, in risposta alle domande a lui poste, sempre piu' fuori tema.

Ma perche' a dieci anni uno ragazzino, solo perche' studente ed in realta' responsabile solo del proprio futuro, dovrebbe render conto delle proprie incapacita' o delle proprie limitazioni a conformarsi a delle regole comuni che la societa' si e' imposta; ed un adulto che si propone di sobbarcarsi la responsabilita' del governo di tanti puo' assumersi il diritto di non sottostare a quelle medesime regole?

E' solo forse una questione d'aver 50 anni in piu?

Ricerche insonni

Nauseato dall'arroganza di chi crede di essere piu' intelligente di altri, di chi crede di essere piu' furbo degli altri. Nauseato dalla violenza di chi pensa di essere da solo, essere umano, su una terra di zombie e decerbrati, ho provato a cercare...

Qualcosa che mi mettesse pace, qualcuno da poter ascoltare o con cui parlare.

Scomparsa

In questo settimane di "intensa" campagna elettorale (mi ricorda piu' una campagna militare) mi e' capitato ier sera di fare zapping tra le uniche 7 reti sulle quali il mio televisore riesce a sintonizzarsi.
Era insopportabile che due onorevoli spendessero circa 30 minuti della attenzione del pubblico: l'uno a proporre sempre la medesima domanda, l'altro ad evitarne accuratamente la risposta.
Era insopportabile l'insipienza di due onorevoli - stavolta di sesso opposti ma di schieramento affine - che sembrava avessero come unico scopo quello di far sentire le proprie voci! Non le proprie idee. Non che l'altra coppia di parte avversa fosse totalmente scevra da questa tentazione.
Era insopportabile l'ennesima notizia da fanta-psico-politica data da un telegiornare su accuse e contro-accuse di due leader degli opposti schieramenti.
Era insopportabile il continuo attaccare i passati errori o presunti tali , da parte di due altri onorevoli, in un faccia a faccia non propriamente ad una trasmissione di tribuna elettorale; e la indifferenza stupida, che mi ha imbarazzato devo dire la verita', che portava a ribaltare completamente le affermazioni dell'altro interlocutore sebbene fossero dati di realta' facilmente verificabili. L'imbarazzo non so proprio a cosa fosse dovuto, ma non ho retto ed ho continuato a fare zapping.
Mi sono contentato di una serena e pacata intervista della tsp al leader del partito dei pensionati moderata da una giornalista; credo meriti una citazione questa persona nel mare dell'appiattimento generale di comportamenti e mancanza di dignita' che ha caratterizzato la ''mia serata politica'' di ieri.
Nello scorrere poi i titoli di coda , mi son ricordato che direttore del programma(o forse e' meglio dire testata) e' giovanna la rosa.

Ho avuto dei flash ed un flusso ininterrotto dci pensieri a cui era difficile dare un contorno di coscienza tanto erano veloci e continui. Poi il sonno e' iniziato a sopraggiungere e nel dormiveglia ho realizzato cosa stavo realmente pensando pochi minuti prima. Ma in questo marasma di nulla politico con pochissime idee espresse e ancor meno programmi chiariti nei loro punti pratici! Le donne! Che fine hanno fatto??!! Sono state sterminate? Addormentate? Hanno realizzato di non essere capaci a far politica? O forse mi son perso io qualcosa per strada e non ho realizzato che semplicemente una legge vecchia di qualche millennio e' stata riesumata - de facto se non addirittura de iure - ed ora le donne sono proibite dal partecipare alla cosa pubblica?
Mi piacerebbe avere una risposta illuminante al proposito anche perche' la realizzazione di questa scomparsa della ''donna politica '' coincide con la realizzazione di un'altra scomparsa della donna (forse mai presenza?). Nel mio lavoro, io non faccio il minatore, sto dalla mattina alla sera davanti ad una tastiera di pc e scrivo codice sw, da almeno 5 anni attendo con sempre piu' crescente impazienza di confrontarmi con un cervello diverso dal mio, con un modo di pensare diverso da quello che fin'ora ho conosciuto.
Ma non ci riesco: l'incidenza di donne in questo campo non raggiunge credo il 2% ad occhio e croce.

Forse non si tratta di scomparsa. Forse le donne sono in estinzione e non me ne rendo conto io?!! Eppure io per strade ne vedo tante di donne. Allora forse non sono in estinzione....

Ma allora perche' alcuni settori della attivita' umana bandiscono le donne?

Attenti alle chiavi di casa

Non dimenticatevele mai quando uscite...(Ve la racconto un altro giorno)

Oggi volevo concludere i miei vaneggiamenti dei giorni precedenti su windows e sui viruses.
Premetto che sto scrivendo da una macchina linux. Mi sono arreso! Mi sento molto incapace quando provo a cercare di combattare con i registri ed i servizi di windows.
Sara' pure mia ignoranza non lo metto in dubbio. Ma perche' quando ignoro sotto linux posso andare su almeno 6 siti, a mia memoria, per cercare di capire il perche' ed il come; e quando ignoro sotto windows e' meglio che continui a farlo visto che se passo per il sito di riferimento di windows ed applico le perle di saggezza di ''zio conto'' perdo SISTEMATICAMENTE i dati del mio pc??!! Mah

Ne avrei per almeno 7 ore di fila, pero' qualcuno potrebbe dire che faccio l'isterico e se pure non me lo dicesse lo penserebbe, e se pure non lo pensasse, immagino che non posso fare un blog per lamentarmi in telavisione - e' una battuta non un typo ;) - di qualsiasi cosa mi capiti...
Quindi vi saluto e vi annuncio che mi impegno gia' dalla prossima volta a cambiare stile di questo blog
saluti e baci (questi ultimi solo per quelli di sesso diverso dal mio)

Addendum

Dimenticavo!
Ma è possibe explorer(il browser del desktop non quello del web) abbia un baco grosso quanto una casa? Mi era andato in crash per chissà quale motivo e da quel momento continuava a ripartire e morire appena lo toccavo!
Ho dovuto spegnere la macchina!
E' irritanta quella pubblicità di Microsoft superata solo da mulino bianco!

Tocca Windows...

e ai suoi ''accessi al conto''.
Io sono un po' di parte lo ammetto: lavoro da sempre su sistemi non windows.
MacOS, VMS,OSF/1,Linux ecc.. ecc... Cioe' su sistemi operativi.
Capisco pure lo scopo ed il target di windows, le esigenze dei suoi utenti....
Tutto! Capisco tutto! Ma quello che non capisco(in realta' lo capisco e per questo) non accetto è che sia il sistema operativo(?) piu' fascista di questo mondo!
Perchè deve far passare, all'utente medio, per necessaria routine di amministrazione qualcosa che é in realtà risultato diretto delle sue inefficienze e limitazioni? Tanto più che questo "far passare" coincide 99.9 volte su 100 con il costringere l'tente di cui sopra a tirar fuori euri o dollari per acquistare una patch, un'update o un programma di integrazione?!!
Perhè deve mortificare l'utente più esperto e scaltro dandogli la sensazione che come si muove fuori dai binari tracciati da zio bill entra in una terra di nessuno dalla quale non ne esce più salvo se incorre in imprevisti?!!
Windows é l'unione di una banda di fascisti e di prelati della santa inquisizione spagnola del 1600!
QUATTRO ore per cercare un firewall decente!!
Non so se l'ho trovato!
basta

Domande che mi attanagliano

Ieri 22 marzo mi e' arrivato il modem adsl di telecom, che non so perchè la società chiama alice, va beh...
Dicevo mi é arrivato il modem, in realtà il modem mi era già arrivato, ieri mi è arrivato il tecnico che mi ha attivato la linea telefonica.. Insomma siccome sono un maniaco (del computer) e siccome sono in cerca di lavoro sono rimasto ca 12 ore in rete...
Va beh che sono anche un po' stupido e quindi supponente e non ho aggiornato norton av 2003... Lo so che state pensando....
Stamattina comparivano finestre di IE pure quando non toccavo la tastiera e meno male che puntava a siti normali e non quelli con gnocche a go-go che ti distraggono...
Ho aggiornato norton e scaricato un altro potentissimo anti-spyware e non so cosa altro, ed ho trovato un infestazione di minkiate sul mio pc.
Ma la domanda é: ma bisogna essere malati per creare tutti sti virus, spyware, adware e non so cos'altro! A che pro??
Qualcuno mi spieghi il motivo! Io non lo so!
Bisogna essere o cerebrolesi o malati mentali!
Non voglio essere cattivo ma mi viene un atroce sospetto!
Il programma potentissimo di cui sopra é a pagamento! Vuoi vedere che tutti sti virus....
Detto niente eh!
c u tomorrow

L'avventuara continua....

Salve di nuovo

Che tristezza! Qualcuno glielo dica al nostro spero-per-poco-ancora-primo ministro: forse lui é in buona fede(?) ma l'italia che dipinge lui non esiste! Ho speso 9 ore, diconsi 9! A cercare società, aziende, gruppi, industrie chiamatele come volete che lavorassero in ambito aerospaziale, satellitare, informatica in ambito sistemi embedded!
Credo che a 10 non ci sia arrivato! Meno della metà presentavano sul loro sito una voce che ricordasse vagamente il significato di offerta lavoro! Non è prevista una tale voce nella loro filosofia aziendale! Nella nostra purtroppo!

Diteglielo per favore! Mi dispiace che quello si faccia il sangue amaro e poi resti deluso dalla realtà! E' un buon uomo un fin dei conti: simpatico quando non esagera....

vado a mangiare adesso! E spero in domani che non piova; forse sarò meno depresso!

Avventure

di un programmatore sw in cerca di lavoro....

Sono iniziate il 3 marzo quando il progetto di lavoro cui attendevo è improvvisamente terminato per mancanza fondi del cliente. No progetto? No lavoro!
Non voglio annoiare più di tanto alcuno visto che non ho l'esclusiva della condizione, anzi seguendo il suggerimento di una mia amica me ne godo un po' i vantaggi: mi sto creando una mia pagina web e un blog....

Alla prossima