The inspiration flies away

Many days past away without to write anything. Too many perhaps? I ask myself; but in a while I realize there is no timetable to this kind of things.
Nonetheless I would to have something to talk about, but nothing comes out from my soul in these stupid gloomy rainy days.

It's raining... It does it as we were in november out of there and, if my mind were not bored by some urgent thoughts, I know I could be glad of this. But my mynd IS bored by urgent thoughts!

Ever since I was 13 years old I'd have liked to write something: a short story, a novel; anything one cannot define a technical work. I tried and tried but simply I was not able, and the best I got was a long narration of facts: a sort of listing of things, a recipe. I don't know what!
I don't know why.
It was so frustrating and I felt so unmighty.

That sensation emerges now again that I would to write something to calm down my soul and cast a light on my thoughts. But I can't (well my choose to do it in a language that's not my mother tongue does not get the things easier. I see).

Perhaps I've just to wait: out the rain has almost finished to come down meanwhile.
Perhaps my inspiration will finish to come away...

Dedica

Le due poesie in data 24 aprile non sono mie, le ho avute da una persona.

Ed ho pensato fosse il modo migliore per ricordarla.

Il mio paese

Era, tra l'argeto degli ulivi
e verdi rivoli che correvano verso valle,
era il mio paese, dolce ricordo...

Tornero'

Un giorno tornero',
un giorno ti rivedro',
un giorno mi avrai con te.
Tornero'.
Dovessi chiedere l'elemosina,
tornero'.
Consumare dieci paia di scarpe,
consumare i miei piedi nudi,
consumare fino in fondo la mia vita.
Tornero' nella terra "mia"!
Che solo io conosco!

Di m.c.

Liberta' e rabbia

Vi chiederete cosa leghi l'una parola all'altra. Sembrerebbe di primo acchitto nulla. Cerchero' di spiegare quello che vedo io.

Credo che l'italia esca ancor piu' massacrata dalla tornata? No! guerra elettorale di questi giorni. Si la parola giusta e' massacrata; massacrata per 40 giorni di totale assenza di informazione, da parte dei media di maggior e piu' immediata fruizione per il cittadino, su cosa realmente sia accaduto in italia, oltre agli affari che riguardano il mondo politico, e cosa sia accaduto nel resto del mondo, visto che siamo ''cittadini globali'' , come tanti si inorgogliscono, ogni qualvolta ne abbiano la possibilita', a definirci e definirsi; massacrata dalla ossessione, persecuzione?, del nulla dei discorsi fino giu' alle singole parole di quasi tutti i combattenti; massacrata dalla presa in giro che le cose potessero realmente cambiare sta volta perche'..., perche'? La situazione era insostenibile? Alternanza delle parti? Chissa'!
E poi? Stallo totale...

Forse e' solo quello che e' sembrato a me, quello che ho vissuto io! Ognuno ha la liberta' di arbitrio senza ledere altri; liberta' da rispettare se sostenuta da consapevolezza personale e analisi critica.

Ma se il ribaltamento fosse stato solo il risultato di una supina ingurgitazione di una eccezionale, quanto eticamente poco corretta, azione propagandistica da vittima popolare imposta all'italia tutta negli ultimi giorni? Li rabbia insorgerebbe.

Ma forse mi rendo conto, ora che scrivo, che la rabbia e' comunque inutile e fuori luogo. Le cose sono andate, e non si puo' perdersi in ipotesi inattuabili e recriminazioni gratuite.

Forse potrei pensare di smettere di combatte contro i mulini a vento...

Domanda lampo

Chiedo di aiutarmi a capire, che' io sono veramente molto lento nell'afferrare le cose se non mi vengono espresse sotto forma di numeri ed equazioni matematiche.

Premetto che ne posso capire il principio informatore, ma non capisco il senso.

Mi chiarite che senso ha far votare italiani stabilmente residenti all'estero - leggi stati uniti di america, america latina, persone che, bando alle espressioni politicamente etiche, molte volte hanno serie difficolta' a parlare una lingua diversa da quella della nazione che e' di fatto divenuta la loro seconda patria; e non si permette agli immigrati che vivono qui in italia casomai da diversi anni di esprimere il loro giudizio e preferenza sulla politica e sui politici della nazione che e' diventata la loro seconda nuova patria?

Ma che sono i nostri schiavi per le faccende domestiche piu' inutili che noi non faremmo mai solo perche' casomai considerate una perdita di tempo; o per i lavori manuali che noi, velleitari intellettuali iper-hi-tech, rifiuteremmo per assenza di pulsante di accensione o di mouse wireless?

P.S. Lo so le domande son due, l'altra mi e' sfuggita dalla tastiera...

Lassu' Qualcuno ci ama

Perche' tanto odio nei confronti di Colui il Quale cosi tanto bene ci vuole: a noi idioti, nel senso etimologico del termine, cittadini, a voi giornalisti, a loro politici. All'italia tutta!

Ma quanti giornali in piu' sono stati venduti? Quanti servizi tele/radio giornalistici effettuati? Quanti Gbytes di caratteri sciorinati sui blogs? Quanti sondaggi pensati e quanti altri effettuati? Quanti sondagisti, giornalisti, giornalai, opinionisti, fornitori di servizi terze parti; quanti altri sottoprodotti della nostra economia sono stati attivamente risvegliati dal letargo in cui ristagnavano?

Non e' questa allora una manovra di programmazione economica degna di essere lodata e non infangata? Perche' tanto odio allora contro Colui il Quale ne e' il Motore Primo?

Gli italiani e' vero sono un popolo di miopi e testardi irriconoscenti; una sola preghiera signor Presidente ci lasci in pace e ci lasci godere questi miti giorni primaverili dopo tanto bigiore invernale.

E' solo tempo sprecato provare a dissuaderci dalla nostra testardaggine; nei fatidici giorni, noi popolo dei miopi e testardi irriconoscenti non avremo alcuna intenzione di conferire fiducia ad una persona che ci insulta, foss'anche per ironia, sarcasmo, o paura.

Non e' ideologia politica la Sua, ma solo caduta vorticosa di stile nel baratro del non rispetto per gli altri.

Distinti saluti Signor Presidente.

Fuori Tema

Da ragazzino, quando andavo a scuola elementare, quando c'era compito in classe di italiano, il vecchio tema, io avevo sempre il terrore di sbagliare: uscire fuori tema. Non rispondere alla domanda che la traccia del compito mi poneva;
non riuscivo a vedere il tema come una traccia, da seguire e sviluppare, ma consideravo la traccia come una staccionata alla mia liberta' di andare a zonzo nei miei pensieri. Questo determinava un giudizio non positivo in chi mi esaminava.
Non che a quella eta' realizzasi quanto, ma a posteriori sono riuscito a dare un'espressione alle mie sensazioni e alle mie pretese.

Ho lavorato tanto su questo mio limite e problema successivamente durante gli anni della scuola media ed i primi delle superiori, pur senza cambiare effettivamente atteggiamento mentale - ma forse inziavo ad averne una sensazione vaga. Ma io ero perfezionista e non potevo reggere l'umiliazione di fallire e sentirmi rimproverare e rimarcare quel fatto; "sei uscito fuori tema" dicevano i professori. Perche' i professori si rendevano conto che io ero uscito fuori tema e non perche' fossero professori, ma perche' io ero effettivamente andato a zonzo per la mia mente senza rispondere alla domanda sottintesa dalla traccia del tema.

Il mio lavoro mi valse nel triennio finale del liceo dei piu' che discreti risultati ai compiti in classe di italiano: i temi. Ne ero contento; ed alla fine quasi ero divertito nello scrivere i temi.

Per onore di cronaca quel mio approccio a come considerare un tema non l'ho mai modificato realmente ed in effetti solo adesso che scrivo l'ho realizzato a pieno, tuttavia se qualche risultato positivo l'ho ottenuto qualcosa forse di quel mio rifiuto ad accettare delle ''limitazioni ai miei pensieri liberi'' sara' cambiato.

Ieri sera ho seguito con interesse, a come e non certo a cosa si dicesse, il faccia a faccia elettorale tra i due candidati premier alle elezioni politiche italiane. Uno dei due contendenti e' andato, via via nel corso della propria esposizione, in risposta alle domande a lui poste, sempre piu' fuori tema.

Ma perche' a dieci anni uno ragazzino, solo perche' studente ed in realta' responsabile solo del proprio futuro, dovrebbe render conto delle proprie incapacita' o delle proprie limitazioni a conformarsi a delle regole comuni che la societa' si e' imposta; ed un adulto che si propone di sobbarcarsi la responsabilita' del governo di tanti puo' assumersi il diritto di non sottostare a quelle medesime regole?

E' solo forse una questione d'aver 50 anni in piu?