Certi giorni

Accade in certi giorni; di sentirsi come una corda di un violino. Tesa
E come una molla, compressa. Pronta a scattare; se appena il gancio che la blocca si allenta.

Spero che il gancio oggi non ceda di un millimetro...

Nè la musica, il lavoro, né la scrittura sembrano allentare l'agitazione e la tensione. Ho provato con un manufatto della tecnologia per recuperare un surrogato di rilassamento. Ma oggi non funziona manco quello...

Forse é il caldo, l'afa della notte che mi ha dato un sonno breve ed agitato... Potrei dire, se ignorassi di certe conoscenze o se non volessi vedere di altro. Ma così non é.

La domanda resta inevasa: cosa di tutto quanto che é accaduto da ieri sera ad ora, ora che scrivo, ne é stata la causa!

Forse i miei sogni agitati? Forse la notizia di quel motociclista che ha falciato, nel cremonese, due donne ed una bambina. In realtà continuo a pensare a lui. A come titolava l'articolo e al quanto diverso contenuto riportava poi. Ai motivi, o forse cause, di questa tragedia: errore banale - anche se banale é un aggettivo molto cinico se applicato ad un contesto del genere. Rabbia? Autolesionismo?

A quanto sia complicato e complesso ma nello stesso tempo delicato vivere. A volte sembra un gioco al massacro...

E poi leggo che qualcuno bandisce videogiochi perché istiganti violenza.

Le due notizie stridono come freni che provano a bloccare un auto lanciata a folle velocità su di una autostrada.

Ma forse dare un nome alle cose ha allentato la tensione

Odissea

Ieri; di sera, tardi. E senza macchina...
Erano le 21.50 e lascio piazza navona per prendere l'autobus con alcuni miei amici.
Il 64; devo arrivare per tempo a termini: l'MA2 deve portarmi ad anagnina. E deve farlo entro le 22.50. L'MA2 fallisce nella missione. Io provo ad emulare Hoffman ma invano.
L'autobus della COTRAL é partito già! Bene un altro - l'ultimo - é alle 00.00.
Provo a mangiare qualcosa e a mandare un sms ad una mia amica nel mentre dell'attesa.
Mangio. Ma scopro di non aver credito sul cellulare. Non un bancomat nel raggio di 500 metri in linea d'aria; ed il resto é immondizia ed erba sporca di smog. Le 00.00 passano abbondantemente. L'autobus forse é stato soppresso (oppure dormivo quando é passato). No taxi. No traffico telefonico e mi vedo perso nell'umido e nella notte all'adiaccio di anagnina. Passa un autobus della COTRAL. Non é quello giusto ma é un autobus: arriva a frascati - meglio di niente. Frascati alle 00.40 di giugno: sembra viva. Ed io riesco a ricaricare il cellulare. Cosi scrivo alla mia amica per non suicidarmi mentre ritorno a casa a piedi. Monte porzio 4 km più in là e 40 minuti più tardi: un villaggio fantasma. Ma io avevo mangiato, inviato il mio sms e fatto una bella sessione di footing...

Potevo anche dormire. Nel mio letto alle 2.45 ca.

Strano! Stamattina mi son svegliato e non ero nemmeno stanco!

Due domande

A molti italiani, a molta parte di essi, proprio non va giù che i froci vengano riconosciuti come soggetti sociali; a molta parte degli italiani non va giù che vengano riconosciuti diritti sociali ai froci.
Ho la vaga sensazione che a questa ampia schiera di connazionali proprio non vada giù che si riconosca per fino l'esistenza dei froci.

Si mettano l'anima in pace: i froci, le lesbiche, i transessuali, i transgender, i travestiti esistono. E fintanto che non ammazzano qualcuno, non derubano qualcuno, non violentano qualcuno, non fanno impazzire un bimbo sono persone libere e cittadini al pari di chiunque altro. Del resto penso ai froci l'idea di importunare gli ''altri'' manco li sfiori.
Forse sono gli altri un po' troppo egotisti.

La domanda che bisognerebbe porsi é: perché tanta (rabbia) ostilitià nei loro confronti?

Forse evitamento fobico? Terrore che l'esser froci possa essere una malattia infettiva e che si possa tramettere via etere? Orrore che l'uomo, essendo -per un'idea insana - per sua natura debole insicuro e senza una propria identià sessuale, vivendo giorno dopo giorno accanto ad un frocio ne acquisisca l'essenza, l'indole?
Una sorta di adagio ''andando con lo zoppo si impara a zoppicare'' rimaneggiato?

Allo stesso modo mi chiedo: se qualcuno, che non vedo da anni - decenni - per il solo fatto di aver letto pezzi del mio blog mi considera così fesso ed insulso per quale motivo me lo dovrebbe far notare con un commento ad un mio post?


Entrambe le domande - quella sulla schiera di italiani omofobi e quella sul mio conoscente - resteranno irrisolte.

Ma tant'é e nella vita importante é cercare e cercare di provare...

Può uno stato?

Arrogarsi il delirante diritto di ergersi a giudice super partes e decidere della vita di un essere umano?

Come sia possibile, dopo un percorso di evoluzione culturale, antropologico ancor più che filogenetico, che dura da ventimila anni, accettare supinamente, senza indignazione senza rabbia che un'entità astratta e così diffusa nei suoi contorni definitorio, dia la morte ad un essere umano per giusta causa?!

Come fosse un licenziamento...

Ogni volta che il mio pensiero corre, é costretto a farlo, a queste considerazioni, la rabbia mi assale, ed il pensiero che, seppur in non pochi di noi o forse addirittura molti, nel chiuso della nostra intimità, ci indignamo e forse disperiamo, in pubblico nulla accade, nulla muove verso un fattuale ed effettivo cambiamento di questo habitus vitae, questo pensiero mi affrange e scora.
Forse é questo un atteggiamento colpevole ed in fondo di connivenza, ma é tempo che la speranza in un'utopia, in un prometeico homo novis ha lasciato vuoto il mio animo

Le cose che accadono di domenica

Cose semplici, quotidiane.

Potrei citare a braccio: svegliarsi un pò tardi; poltrire nel letto; alzarsi e perdersi in inutili giri a zonzo per casa per valutare lo stato di salute di ciascuna delle stanze; fare colazione, e leggere qualcosa nel frattempo; lavare con svogliata ed indolente passione i piatti del giorno prima....

Ricordarsi poi della causa della rabbia che ti sta accompagnando da un'ora o poco più: la tua donna che ancora gira per casa con la quale il giorno prima hai avuto una discussione stupida ed inutile.

Stupida perché inutile ed in quanto inutile stupida a farsi dunque.

Inutile perché oramai quella donna che tu ti ostini a chiamare tua ha deciso solo di restare nella tua vita per rendertela più complicata e difficile possibile; fin quando potrà, fin quando resisterà.

Allora capita che la domenica mattina, tra le tante cose semplici e quotidiane che si fanno ti capita anche di non reggere più e farne un'altra...

La pioggia veniva giù come una cascata e l'automobile aveva non più di qualche chilometro di autonomia; chissà quanto lontano sarà andata...

Ancora non sò se sia stato io a dirle di andare via, se, giorno dopo giorno, abbia lei obbligato me a dirglielo, se lei, di sua iniziativa, ha deciso di andar via o se, forse, era solo rabbia che potevo trattenere e darle vinta un'altra battaglia; anche questa volta....

A me sembrava di non trattenerla più, la rabbia!

Gaiezza spensierata

E' lo stato ed il sentimento, ad un tempo, che, di taluni - forse troppi - io mi ritrovo, non di rado, a pensare intrattenere le di loro giornate.

Esiste, sull'estesa superificie del nostro terracqueo globo, una messe di individui che, a me sembrano, pensare di se' stessi come coloro che, illuminati dal nume divino, siano stati posti a guardia e controllo di chi, inferiore per possanza e mortale di nascita, e', e sempre sara', destinato a sbagliare, non comprendere, e fallire nel tentativo.


Questi esseri superiori, demiurghi che hanno lasciato le loro aere sedi, per prodigo amore nei confronti altrui o per devozione ed obbedienza al potere e alla volonta' del loro nume, guidano; laddove, ogni volta un errore prende forma, correggono; emettono sentenze giudiziali.

Esseri perfetti mossi da un benevolo senso di prodigalita' verso il prossimo oppure coscienziosi sudditi di un sovrano di infinita' potenza e bonta?

Oppure illusi, matti persi; matti e persi nella propria illusione credono se' stessi guide insostituibili dell'umana fallacia.

Forse e' da questa convinzione che la loro gaiezza spensierata prende origine e forma ...