Il male delle cose banali


Sete! Era quella la sensazione che stavo provando da più di due ore senza che potessi soddisfare il mio bisogno.
Mi ero volontariamente svegliato tardi nella mattina e non potevo perdere altro tempo: raggiungere il posto di lavoro in tempo e poi dedicarmi dei minuti.
Al lavoro c'ero, finalmente arrivato, ma ancora non avevo avuto il tempo e la possibilità di soddisfare il mio bisogno! Ed era stato per questo che armato di spiccioli mi ero portato alla macchinetta distributrice di acqua, caffé ed altri generi di supporto: un corridoio lungo 300 metri da percorrere.
Con mio disappunto, mi ero reso conto, solo dopo aver inserito le monetine nel distributore, che mi mancavano 5 cents.
Altri 600 metri! E 5 minuti più tardi, sono di nuovo alla macchinetta distributrice. I 30 cents sono dentro: seleziono, premendo tasti illuminati con lucine colorate di rosso.
Avevo sempre avuto problemi ad intendermi con gli standard di comunicazione tecnologica, e mi chiedevo: "lucine rosse vuol dire 'prodotto presente e sistema attivo' o 'allarme!' ?".
Per tagliare la testa al toro mi ero fatto restituire le monetine e stavo ricominciando l'intera procedura da capo. Questa volta provando a selezionare in sequenza tutto: lucine rosse, lucine spente! Nulla!
Desisto e provo a farmi restituire nuovamente le monetine; optando per un caffé.
Il caffé pensavo, non avrà il medesimo effetto dell'acqua ma fidavo sull'elevato contenuto d'acqua dei caffé da distributore automatico.
Bene! Almeno la teoria: la macchinetta distributrice di bottigliette d'acqua si era convinta di essere un macchinetta distributrice di nulla più. Ed io perdo le monetine.
"Poco male" penso, guardo alle monetine che mi erano rimaste e mi ripropongo di prendere, con quei miseri 50 cents, un caffé per me ed un altro da offrire al collega di stanza.
Mi dirigo alle altre macchinette, quelle che mi erano alle spalle e resto indeciso su quale scegliere: quella di destra! Ed inserisco i 50 cents.
Un dubbio! "Qui il caffé costa più che in quella di sinistra" mi ritrovo a pensare, "Così potrò comprare solamente un caffé e perderò ugualmene il resto dei 50 cents".
Ma la macchinetta, anche questa, si rifiutava di restituirmi la monetina!
"Al diavolo l'avarizia. Un caffé e via! Si tenga il resto e tutto quello che le potrà parere necessario!". E seleziono il mio caffé, mentre la mia attenzione resta rapita dal vano di alloggiamento dei bicchieri in cui il distributore versa le bevande: un mucchietto di bastoncini di plastica, ovvero i cucchiani, giaceva li come in una discarica pubblica.
Mi abbasso per avere una visuale migliore e completa... orrore!
Doveva essere un brutto scherzo di qualche buontempone; tanti cucchiani di plastica! Ma nessun bicchiere!
La macchinetta ne era assolutamente priva, e stava versando il mio caffé nel vuoto della griglia di scolo su cui erano poggiati i cucchiani di plastica che di li a breve sarebbero stati uno di più.
Io guardavo questa scena mentre sentivo montare una risata, forte, irrefrenabile.. La mia!

Sono rimasto li qualche secondo, e poi per i 300 metri del corridoio infausto ho continuato a ridere come un deficiente, da solo, tra gli sguardi un po' anche preoccupati degli altri.
Gli altri, i cui occhi non avevano potuto vedere le cose che i miei avevano visto.

P.S. Umilmente prendendo a presito un pensiero di H. Arendt per il titolo

4 comments:

Anonymous said...

ahahah camera caffe ulix!
bacio
ddm dal palmareee

Anonymous said...

Grandioso!!! AH AH HA
MAMMA MIA!!
Se capitasse a me una cosa del genere mi metterei a piangere... da qui all' eternità!!!

Dott. Ulisse buona giornata!!
A domani i...
...MILLE AUGURIIIIIIII!!!
SMACK!

Anonymous said...

TANTI AUGURI DI BUON
COMPLEANNO!!!!
Smack!

Ulisse said...

Grazie cime tempestose

un bacio anche a te