Acqua di veltroni

Venni un giorno a conoscenza di una storia semplice e quotidiana.
Di quelle ordinarie storie che si consumano ad un bar o per strada o in un vagone della metropolitana.
Di quelle squallide storie nelle quali ci si potrebbe ritrovare, spettatori involontari e forse inconsapevoli, sulle prime: un giorno o l'altro. Forse domani, forse é già accaduto e non ce ne si é resi conto.

L'uomo era al bar con due amici; amici, erano tra loro; non i suoi...

Avevano preso l'uno una bevanda gasata, l'altro un caffé; l'uomo per timorata sudditanza aveva chiesto un semplice bicchiere d'acqua del rubinetto.

Un dei due amici, di ripiego, aveva incalzato con una domanda per far bella foggia della propria ars comica: "Un bicchiere d'acqua di veltroni, ho capito bene?"
Con irritazione, per non essere capace di opporre un rifiuto deciso alla piega che la situazione stava prendendo, aveva risposto, con un sorriso imbarazzato, di non conoscere quel tipo d'acqua; ed in breve il bicchiere, pieno dell'acqua del rubinetto, gli era stato porto: prima dal cameriere, poi dal comico in erba. L'aveva bevuto tutto d'un fiato, anche perché faceva un caldo torrido ed erano ore che non ingeriva liquidi.

Il discorso, tra i due amici, si era subito mosso verso un argomento banale e ordinario: quello che meglio di tutti si adattava all'ambiente.
Perché mai e per quale scopo tal giocatore aveva avuto di tali reazioni verso tal'altro collega... E giu' con frasi ripetute centinaia, migliaia, di volte per l'intera settimana: da giornali, cronisti, intervistati, tifosi, bambini che, alle prime armi con l'apprendimento dell'articolazione verbale, avevano pensato fossero cose grosse, parole importanti come mamma e papa'...

L'uomo aveva fatto finta di ascoltare interessato ora all'una ora all'altra ipotesi, ora all'una ora all'altra argomentazione, mirate a smontare l'impianto delle prime. Sorridendo ora all'uno ora all'altro dei due amici.
Ed in tanto pensava ad altro.... Al caldo che attanagliava da settimane la citta'; alla quantita' di liquidi che quel caldo gli faceva regolarmente perdere, ogni giorno; al suo stupido imputamento nel non volerli reintegrare, quei liquidi; alla conseguente perdita di peso....

Lei era passata accanto a lui ed ai due amici: bionda, forse non il suo colore naturale, indossava un vestito di seta leggero leggero e vagamente trasparente. Aveva lasciato una scia di profumo di quelli tanto alla moda negli ultimi anni; alla fraganza "ocean".
Lui di spalle, più che guardarla, aveva potuto avvertirne solo la presenza dalla scia di profumo.
I due amici invece, no! Loro le erano di fronte e subito avevano realizzato che "una come lei" poteva alimentare in maniera particolarmente viva una discussione, molto più di una banale scazzottata tra due giocatori.
Così uno, l'artista comico, le aveva rivolto ripetuti ed approfonditi sguardi di indagine da capo a piedi e ritorno, commentando qualche beceraggine che l'uomo non aveva inteso bene: forse un invito all'amico a partecipare della gioia degli occhi a quella visione. L'amico, aguzzando la vista e facendo con il viso smorfie varie, di dubbio significato, aveva emesso il verdetto: "Mmmh... come dire...? 'sunset boulevard'..."

L'uomo in quel preciso istante, dopo aver dato un'occhiata fugace alla donna, che nel frattempo si era accomodata ad un tavolo, il più discretamente possibile, quasi per timore di invadere l'intimità della donna, oltremodo, si era reso conto che i due amici erano ben avviati sul medesimo viale e forse la distanziavano di un bel pezzo...

Fuori dal bar, l'uomo aveva fatto un'ulteriore scoperta. Quei due amici erano un pozzo inesauribile di superficialità, banalità ed ormoni maschili. Uno dei due fumava di nascosto. Si! Di nascosto, dalla moglie!
Ed alla fine si era arreso ad ascoltare i discorsi non-sense dei due che continuavano a beccarsi con stupidi scherzi verbali.

Ma il fatto più strano ed anche divertente, per certi versi, perché estremamente surreale, fù la richiesta che uno dei due amici, alla fine di tutta quella rappresentazione da teatro dell'assurdo, espresse all'uomo.

Aria professionale e sguardo serio:
"Ti raccomando domani, al lavoro, sii educato. E' sufficiente che tu sia educato e rispettoso dei tuoi nuovi colleghi..."

Forse quell'uomo aveva solo creduto di bere acqua del rubinetto. E forse l'acqua di veltroni era grappa. E tutto quello che gli era sembrato di aver visto ed udito, fino a quel momento, era stato solo l'effetto dell'acqua di veltroni.

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