Necessità

Necessità della nostra cultura é che tutto resti nell'approssimativismo più aberrante.
Necessità della nostra cultura é che tutto resti nel qualunquismo più straziante.
Necessità della nostra cultura é che tutto resti nella parzialità più castrante.
Necessità della nostra cultura é che tutto resti nell'incompletezza più impotente.

Lo scopo....

Tutti siano uguali a tutti; nessuno escluso!

E chi si pone delle domande...

Inutile e superfluo; inefficiente in uno sistema del genere!

Certi giorni

Accade in certi giorni; di sentirsi come una corda di un violino. Tesa
E come una molla, compressa. Pronta a scattare; se appena il gancio che la blocca si allenta.

Spero che il gancio oggi non ceda di un millimetro...

Nè la musica, il lavoro, né la scrittura sembrano allentare l'agitazione e la tensione. Ho provato con un manufatto della tecnologia per recuperare un surrogato di rilassamento. Ma oggi non funziona manco quello...

Forse é il caldo, l'afa della notte che mi ha dato un sonno breve ed agitato... Potrei dire, se ignorassi di certe conoscenze o se non volessi vedere di altro. Ma così non é.

La domanda resta inevasa: cosa di tutto quanto che é accaduto da ieri sera ad ora, ora che scrivo, ne é stata la causa!

Forse i miei sogni agitati? Forse la notizia di quel motociclista che ha falciato, nel cremonese, due donne ed una bambina. In realtà continuo a pensare a lui. A come titolava l'articolo e al quanto diverso contenuto riportava poi. Ai motivi, o forse cause, di questa tragedia: errore banale - anche se banale é un aggettivo molto cinico se applicato ad un contesto del genere. Rabbia? Autolesionismo?

A quanto sia complicato e complesso ma nello stesso tempo delicato vivere. A volte sembra un gioco al massacro...

E poi leggo che qualcuno bandisce videogiochi perché istiganti violenza.

Le due notizie stridono come freni che provano a bloccare un auto lanciata a folle velocità su di una autostrada.

Ma forse dare un nome alle cose ha allentato la tensione

Odissea

Ieri; di sera, tardi. E senza macchina...
Erano le 21.50 e lascio piazza navona per prendere l'autobus con alcuni miei amici.
Il 64; devo arrivare per tempo a termini: l'MA2 deve portarmi ad anagnina. E deve farlo entro le 22.50. L'MA2 fallisce nella missione. Io provo ad emulare Hoffman ma invano.
L'autobus della COTRAL é partito già! Bene un altro - l'ultimo - é alle 00.00.
Provo a mangiare qualcosa e a mandare un sms ad una mia amica nel mentre dell'attesa.
Mangio. Ma scopro di non aver credito sul cellulare. Non un bancomat nel raggio di 500 metri in linea d'aria; ed il resto é immondizia ed erba sporca di smog. Le 00.00 passano abbondantemente. L'autobus forse é stato soppresso (oppure dormivo quando é passato). No taxi. No traffico telefonico e mi vedo perso nell'umido e nella notte all'adiaccio di anagnina. Passa un autobus della COTRAL. Non é quello giusto ma é un autobus: arriva a frascati - meglio di niente. Frascati alle 00.40 di giugno: sembra viva. Ed io riesco a ricaricare il cellulare. Cosi scrivo alla mia amica per non suicidarmi mentre ritorno a casa a piedi. Monte porzio 4 km più in là e 40 minuti più tardi: un villaggio fantasma. Ma io avevo mangiato, inviato il mio sms e fatto una bella sessione di footing...

Potevo anche dormire. Nel mio letto alle 2.45 ca.

Strano! Stamattina mi son svegliato e non ero nemmeno stanco!

Due domande

A molti italiani, a molta parte di essi, proprio non va giù che i froci vengano riconosciuti come soggetti sociali; a molta parte degli italiani non va giù che vengano riconosciuti diritti sociali ai froci.
Ho la vaga sensazione che a questa ampia schiera di connazionali proprio non vada giù che si riconosca per fino l'esistenza dei froci.

Si mettano l'anima in pace: i froci, le lesbiche, i transessuali, i transgender, i travestiti esistono. E fintanto che non ammazzano qualcuno, non derubano qualcuno, non violentano qualcuno, non fanno impazzire un bimbo sono persone libere e cittadini al pari di chiunque altro. Del resto penso ai froci l'idea di importunare gli ''altri'' manco li sfiori.
Forse sono gli altri un po' troppo egotisti.

La domanda che bisognerebbe porsi é: perché tanta (rabbia) ostilitià nei loro confronti?

Forse evitamento fobico? Terrore che l'esser froci possa essere una malattia infettiva e che si possa tramettere via etere? Orrore che l'uomo, essendo -per un'idea insana - per sua natura debole insicuro e senza una propria identià sessuale, vivendo giorno dopo giorno accanto ad un frocio ne acquisisca l'essenza, l'indole?
Una sorta di adagio ''andando con lo zoppo si impara a zoppicare'' rimaneggiato?

Allo stesso modo mi chiedo: se qualcuno, che non vedo da anni - decenni - per il solo fatto di aver letto pezzi del mio blog mi considera così fesso ed insulso per quale motivo me lo dovrebbe far notare con un commento ad un mio post?


Entrambe le domande - quella sulla schiera di italiani omofobi e quella sul mio conoscente - resteranno irrisolte.

Ma tant'é e nella vita importante é cercare e cercare di provare...

Può uno stato?

Arrogarsi il delirante diritto di ergersi a giudice super partes e decidere della vita di un essere umano?

Come sia possibile, dopo un percorso di evoluzione culturale, antropologico ancor più che filogenetico, che dura da ventimila anni, accettare supinamente, senza indignazione senza rabbia che un'entità astratta e così diffusa nei suoi contorni definitorio, dia la morte ad un essere umano per giusta causa?!

Come fosse un licenziamento...

Ogni volta che il mio pensiero corre, é costretto a farlo, a queste considerazioni, la rabbia mi assale, ed il pensiero che, seppur in non pochi di noi o forse addirittura molti, nel chiuso della nostra intimità, ci indignamo e forse disperiamo, in pubblico nulla accade, nulla muove verso un fattuale ed effettivo cambiamento di questo habitus vitae, questo pensiero mi affrange e scora.
Forse é questo un atteggiamento colpevole ed in fondo di connivenza, ma é tempo che la speranza in un'utopia, in un prometeico homo novis ha lasciato vuoto il mio animo

Le cose che accadono di domenica

Cose semplici, quotidiane.

Potrei citare a braccio: svegliarsi un pò tardi; poltrire nel letto; alzarsi e perdersi in inutili giri a zonzo per casa per valutare lo stato di salute di ciascuna delle stanze; fare colazione, e leggere qualcosa nel frattempo; lavare con svogliata ed indolente passione i piatti del giorno prima....

Ricordarsi poi della causa della rabbia che ti sta accompagnando da un'ora o poco più: la tua donna che ancora gira per casa con la quale il giorno prima hai avuto una discussione stupida ed inutile.

Stupida perché inutile ed in quanto inutile stupida a farsi dunque.

Inutile perché oramai quella donna che tu ti ostini a chiamare tua ha deciso solo di restare nella tua vita per rendertela più complicata e difficile possibile; fin quando potrà, fin quando resisterà.

Allora capita che la domenica mattina, tra le tante cose semplici e quotidiane che si fanno ti capita anche di non reggere più e farne un'altra...

La pioggia veniva giù come una cascata e l'automobile aveva non più di qualche chilometro di autonomia; chissà quanto lontano sarà andata...

Ancora non sò se sia stato io a dirle di andare via, se, giorno dopo giorno, abbia lei obbligato me a dirglielo, se lei, di sua iniziativa, ha deciso di andar via o se, forse, era solo rabbia che potevo trattenere e darle vinta un'altra battaglia; anche questa volta....

A me sembrava di non trattenerla più, la rabbia!

Gaiezza spensierata

E' lo stato ed il sentimento, ad un tempo, che, di taluni - forse troppi - io mi ritrovo, non di rado, a pensare intrattenere le di loro giornate.

Esiste, sull'estesa superificie del nostro terracqueo globo, una messe di individui che, a me sembrano, pensare di se' stessi come coloro che, illuminati dal nume divino, siano stati posti a guardia e controllo di chi, inferiore per possanza e mortale di nascita, e', e sempre sara', destinato a sbagliare, non comprendere, e fallire nel tentativo.


Questi esseri superiori, demiurghi che hanno lasciato le loro aere sedi, per prodigo amore nei confronti altrui o per devozione ed obbedienza al potere e alla volonta' del loro nume, guidano; laddove, ogni volta un errore prende forma, correggono; emettono sentenze giudiziali.

Esseri perfetti mossi da un benevolo senso di prodigalita' verso il prossimo oppure coscienziosi sudditi di un sovrano di infinita' potenza e bonta?

Oppure illusi, matti persi; matti e persi nella propria illusione credono se' stessi guide insostituibili dell'umana fallacia.

Forse e' da questa convinzione che la loro gaiezza spensierata prende origine e forma ...

Lavoro

E' da un anno e due giorni che, dopo aver perso dall'oggi al domani - o quasi, m'hanno dato 14 giorni di preavviso, e questo solo perché io ero andato a chiedere al riguardo, dicevo, il lavoro; dopo
aver cercato e non trovato per pieni ed intensi tre mesi...

Insomma sono 367 giorni che ho ripreso ad essere un cittadino impiegato. Mi pagano anche molto bene, sicuramente meglio di prima; e soprattutto lavoro per un solo profilo: il programmatore.
Prima facevo il programmatore, il sistemista, quando mi capitava anche l'hardwareista in erba.
Ma mi divertivo. Tanto.

In questi ultimi 367 giorni: una tristezza! La mia vita! Non faccio l'hardwareista in erba; non faccio il sistemista. Ma non faccio manco il programmatore! Non faccio nulla! Solo di tanto in tanto il fracchia vessato dai colleghi o se vuoi dal sistema, così fortemente gerarchizzato , dell'azienda dove lavoro che tanta cura ed attenzione alla forma pone ma che di contenuto non sa nulla.
Forse sarò paranoico, un po'; forse un po' tanto, ma appena provo a fare qualcosa di, non voglio usare parole giganti come creativo, diverso rispetto a quello che esiste: un programma un tantino degno di una tale etichetta! Beh l'idea viene stroncata sul nascere.

E' l'assurdità di tutta questa storia é che vengo pagato bene! Così bene che é un anno che provo a cambiare lavoro, ma tutti quelli che mi hanno fatto delle proposte si sono dileguati quando hanno saputo la mia attuale retribuzione!

Pare che in italia debba essere soddisfatta una legge di conservazione: di quelle tanto care ai fisici teorici; di quelle che determinano peculiarità nell'universo; di quelle che formano gli equilibri delle parti di un sistema. La quantità conservata é la castrazione.

O lavori bene, fai ciò che hai sempre sognato fare ma ti pagano una miseria che sei costretto a rubare nei supermercati negli ultimi giorni del mese perché sei a corto di soldi; oppure non hai problemi economici ma: la mattina entri alle 9.00 in ufficio ed alle 10.15 guardi già l'orologio per vedere quando arriva l'ora di pranzo!

In un modo o nell'altro ti senti comunque castrato!

Tempo perso

E' questa la sensazione che provo; a volte.
Quando ascolto una musica; quando guardo un film; un anime
che mi fanno ricordare di quando ero piccolo.
Ma forse la sensazione giusta, o il sentimento - dovrei dire, é il rammarico: non di aver perso tempo. Di aver vissuto nel modo sbagliato - di non aver vissuto affatto - quegli anni.

Il tempo perso deriva da questo difetto; ed il rammarico é per il torto fatto sia al me di quegli anni sia al me dell'oggi. Per il primo non posso farci oramai più nulla, immagino.

Per l'oggi io ci provo, almeno a me così pare, ma parimenti la sensazione di non arrivare a capo di nulla mi accompagna: oscillando tra il rimpianto ed il rammarico per il passato ed un senso di incapacità - qualcuno lo potrebbe chiamare castrazione, suppongo - nel poter risolvere diversamente l'oggi; trovare una via che mi stia a pelle.

Cercare per trovare e fallire nel tentativo é, per dirla in una forma esotica che mitighi o ancor più celi la tristezza della verità che essa svela, an energy-consuming activity. Così ritorno, a corto di energie e di fantasia, a rivisitare ( morbosamente?) quel medesimo passato che mi avevo spinto a cercare altrove.

Sembra una strada senza uscita o forse una che si richiude su sé stessa: scriverne mi permette di recuperare parte delle energie. Ricaricarmi.

E ricominciare nel tentativo....

Sconforto e Scoramento

Mi accingo a scrivere di cose tristi e deprimenti solo dopo aver dato annuncio dovuto: l'aveo promesso ieri ad una mia amica.

Erano le ventidue ed ella avea deciso di farsi una sigaretta - farsi nel senso di assemblarla dato che acquista tabacco sfuso, cartine, filtri e quant'altro necessiti all'uopo. Contestualmente avea espresso la propria idea ad alta voce rendendo noto a tutto il gruppo di amici le proprie scelte per l'immediato futuro.
Io le avevo suggerito di affigere un news su qualche e-news group di quelli storici - chesso' alt.binaries ad es.- Lei mi era sembrata concorde riguardo la proposta ed io mi ero infine risolto per un'altra e più divertente - divertente dal mio punto di vista si intende - soluzione: "Ti scrivo un post sul mio blog!"

Ed ecco! Alessia ier sera, intorno alle ventidue, ha deciso

"No! Ora mi devo fare una sigaretta!"

Ed ora dovrei scrivere delle cose tristi e deprimenti; ma in vero alessia e la sua voglia di annunciare al mondo le proprie idee mi hanno fornito rinnovato vigore ed energia

Grazie

Idee riguardo l'uomo

Oggi, dopo aver scritto la prima parte di questo post ho lasciato vagolare i miei pensieri intorno ad argomenti vari ma legati tra loro: la follia, la malattia, la guerra, gli uomini, le macchine, i bambini, la mia adolescenza....

Ho pensato alla II guerra mondiale e mi sono reso conto ad un certo punto che di guerre ce ne sono state due: quella fatta dagli eserciti, convinti di difendere la propria patria dal nemico, chiunque esso fosse e poi quella dei massacri. Massacri dei bambini, delle donne, dei vecchi, di chi resisteva.

Un'improvvisa ed immane interruzione - assenza - di umanità nella specie degli uomini; come se gli uomini avessero iniziato una partita di scacchi in cui le pedine erano loro stessi e non esisteva più distinzione tra cose animali ed esseri umani: tutti al massacro, allo stesso macello.
Ma a guardare, pare che la II guerra mondiale, ancora prima che necessaria, sembrava non evitabile: con un folle dittatore al comando di altrettanti folli gerarchi che facendo leva sull'ignoranza e delusione delle masse era riuscito a prendere, prima e controllare poi il potere.
Come fermare costoro, come arrestare la loro calata sulle nazioni della vecchia europa...
Non mi do una risposta, per altro la storia politica della II guerra mondiale é così complessa, ma spesso pensa a quanto sia ingiusta, non so, se dire la nostra società o forse la Storia o forse la natura dei nostri rapporti di esseri umani che quasi sempre ci costringono a soccombere per causa di chi, pochi o comunque forse non tanti, pensando di essere più furbo gioca in maniera scorretta. Si può solo resistere: resistere e provare a vivere nonostante...
Ma nella II guerra mondiale non ci fù semplicemente qualche furbo e scorretto uomo che provò a gabbare gli altri. A me volte sembra che alcuni uomini folli siano riusciti a sopravvenire la resistenza di una buona parte dell'umanità che così si é lasciata trascinare anch'essa in un'aspirale di furia e di follia.

Credo che la domanda giusta da porsi, da porsi per evitare che possa ripetersi qualcosa del genere, sia: perché una parte di esseri umani si é fatta sopravvenire dalla violenza folle ed omicida di quell'altra parte.
Perché gli esseri umani non hanno resistito alla follia ed alla violenza e si sono lasciati invece trascinare?

Grave for fireflies

Depresso quasi come non mai, mi sono immerso in una lunga sessione cinematografica; ma ho scelto di guardare anime e non film.
E' una passione fiorita, o forse rinata, da poco, pochi mesi. E mi son visto una tombra per le lucciole - Hotaru no haka é il titolo jappa. Forse avevo raggiunto il fondo e non riuscivo nemmeno più a raschiarlo; non avevo troppe emozioni da spendere, solo la mia depressione e quindi questo mi ha salvato. Mi ha salvato da una tristezza infinita in cui sarei caduto se avessi visto il film in altro momento.

La storia é ispirata ad una novella autobiografica di tale Akiyuki Nosaka il quale perse, a causa della mal nutrizione, la propria sorellina al tempo della seconda guerra mondiale. Nell'anime i protagonisti, invece, muoiono entrambi: ma si sa' i giapponesi son quelli dei piloti kamikaze e dell'onore da salvare a tutti i costi...
Due elementi nel film, credo, concorrono da un lato a rendere comunque lieve ed avvincente il racconto, dall'altro ancor più triste e commovente il finale. Finale che per altro si conosce in partenza: dalla prima scena e dalla prima battuta del protagonista; moribondo in un locale della stazione dei treni di una città qualsiasi del giappone.

La leggerezza dei due ragazzini, la loro fiducia senza limiti nel proprio futuro; ciò che forse rende meno sofferta e pesante la situazione di povertà che sin da subito li travolge e che man mano sconfina nell'indigenza completa ed assoluta.

L'altro elemento é il profondissimo affetto che lega entrambi i fratelli che evita loro di trasformarsi in egoisti e violenti, e nei confronti l'uno dell'altro e nei confronti degli estranei, degli altri, finanche quando la situazione precipita e loro non hanno più nulla: né cibo, né vestiti, né soldi.


Hotaru no haka, la depressione non me la fatta passare; nemmeno l'ha attenuata... Ma é un bel film. Leggero e delicato ed insieme triste

Nessun titolo

Non me ne viene nessuno in mente.

Non é l'unica cosa che non visita la mia mente...

Ho passato una domenica indolente cercando di combattere una rabbia profonda e minacciosa.
Mentalmente adopero un'espressione inglese, che mi ha sempre colpito, per l'immagine che evoca, quando voglio dare una forma, un'espressione a questo sentimento.
Primal rage, ma forse quello che mi ha sempre colpito é l'aggettivo: io l'ho sempre tradotto come primordiale e mi piace usare quest'espressione volendo intendere qualcosa di profondo quasi primitivo di cui non si riesce a cogliere il senso ed il motivo; ma di cui si riesce a sentire tuttavia la potenza, l'energia. L'espressione mi fa venire in mente i dinosauri, i mammuth e tutto il bestiario che ha popolato la terra milioni di anni fà quando ancora l'uomo non esisteva...

Ma forse divago, parlavo della mia domenica indolente; ho perso una giornata della mia vita combattere contro la mia rabbia, a non farla venire fuori per non soffrire, per non essere poi disperato.

Ho cercato, come ha appena terminato di dire il giornalista, di resistere.

Ho provato a cucinare, cucinare qualcosa, ma solo per divertirmi: inventarmi una ricerca per poi scoprire che esiste già. Per fortuna nessuno ancora ha versato i diritti di autore sulle ricette
gastronomiche... E dunque oggi a pranzo, per resistere, io mi sono inventato una ricetta divertente ed anche buona.

Ho provato a vedere un cartone animato giapponese ed ho scoperto cose della mia infanzia. Heidi, conan, lupin III tutti avevano lo stesso regista e disegnatore: quello del cartone animato di questo pomeriggio.

Avrei voluto fare molto di più ma la rabbia mi colpiva d'improvviso, alle spalle e a volte segnavo un punto; in una stupida partita in cui uno dei due avversari non può mai vincere e l'altro, quando lo farà, é solo questione di tempo, non potrà mai reclamare il suo premio. Di premi proprio non ce n'é.

Ma forse uno nuovo stimolo da una notizia rubata all'annunciatrice di un servizio televisivo...

Idea rivoluzionaria

Per il mio blog....
Non presumo tanto e non ascrivo la mia proposta a geniale e rivoluzionaria proposta...
Ma mi é sopraggiunta una curiosità - amplii tempi morti me lo concedono...

L'idea é la seguente: io propongo una specie di domanda che non é di certo un test di intelligenze e che si articola in due predicati: chi passa da queste parti e abbia voglia di rispondere può farlo.

In un dado da gioco se esiste la faccia con il due allora esiste quella con il tre
Non esiste la faccia con il tre

Cosa si può affermare riguardo la conclusione che si può trarre dalle precedenti due premesse?

Servizio sociale

Posto una e-mail così mi é giunta; in fondo esiste un link che si può seguire

MANDIAMOLI A LAVORARE :


Sull'Espresso di qualche mese fa c'era un articoletto che spiega che recentemente il Parlamento ha votato all'UNANIMITA' e senza astenuti (ma và?!) un aumento di stipendio per i parlamentari pari a circa Euro 1.135,00 al mese.

Inoltre la mozione e stata camuffata in modo tale da non risultare nei verbali ufficiali.


STIPENDIO Euro 19.150,00 AL MESE

STIPENDIO BASE circa Euro 9.980,00 al mese

PORTABORSE circa Euro 4.030,00 al mese (generalmente parente o familiare)

RIMBORSO SPESE AFFITTO circa Euro 2.900,00 al mese

INDENNITA' DI CARICA (da Euro 335,00 circa a Euro 6.455,00)


TUTTI ESENTASSE
+

TELEFONO CELLULARE gratis

TESSERA DEL CINEMA gratis

TESSERA TEATRO gratis

TESSERA AUTOBUS - METROPOLITANA gratis

FRANCOBOLLI gratis

VIAGGI AEREO NAZIONALI gratis

CIRCOLAZIONE AUTOSTRADE gratis

PISCINE E PALESTRE gratis

FS gratis

AEREO DI STATO gratis

AMBASCIATE gratis

CLINICHE gratis

ASSICURAZIONE INFORTUNI gratis

ASSICURAZIONE MORTE gratis

AUTO BLU CON AUTISTA gratis

RISTORANTE gratis (nel 1999 hanno mangiato e bevuto gratis per Euro 1.472.000,00). Intascano uno stipendio e hanno diritto alla pensione dopo 35 mesi in parlamento mentre obbligano i cittadini a 35 anni di contributi (per ora!!!)

Circa Euro 103.000,00 li incassano con il rimborso spese elettorali (in violazione alla legge sul finanziamento ai partiti), più i privilegi per quelli che sono stati Presidenti della Repubblica, del Senato o della Camera. (Es: la sig.ra Pivetti ha a disposizione e gratis un ufficio, una segretaria, l'auto blu ed una scorta sempre al suo servizio)

La classe politica ha causato al paese un danno di 1 MILIARDO e 255 MILIONI di EURO.

La sola camera dei deputati costa al cittadino Euro 2.215,00 al MINUTO !!

Far circolare.......si sta promovendo una petizione per l'abolizione dei privilegi di tutti i parlamentari............ queste informazioni possono essere lette solo attraverso Internet in quanto quasi tutti i massmedia rifiutano di portarle a conoscenza degli italiani......

PER FAVORE CONTINUATE LA CATENA.

e aderite alla petizione promossa da comincialitalia.net

dai la tua adesione e vai alla pagina

http://www.comincialitalia.net/petizioni.asp?id_petizione=3

Vi ricordate di carneade

Io alla fine non ho mai capito chi fosse costui; al pari del curato di campagna, creazione di manzoniana fantasia. Ma di carneade nel mio mondo ve ne sono a centinaia ed é solamente la mia indifferenza a certi eventi e fatti a non farli diventare migliaia...

Uno di questi é il signor corona fabrizio - o non-ricordo-cosa. Cosa faccia credo sia oramai di dominio pubblico, chi sia, anche; ma per me continua ad essere uno delle centinaia di carneade che popolano il mio mondo.

La questione riguarda tuttavia altro ed il mio carneade-corona é solo un accidente della storia che per altro egli stesso ha generato. Evidentemente non da solo: con la compartecipazione di altri, forse molti.. Tanti? Troppi??

La domanda che mi continuo a porre é: perché dobbiamo sapere del privato degli altri?
Sircana pervertito, scopa con transessuali?
La tentazione di rispondere a questa domanda con un sarannno cazzi suoi é forte, ma tanto!

Perché dobbiamo trasformarci in voyeurs con la copertura, data agli altri e a noi stessi, un po' intellettualoide, un po' moraleggiante di sapere, di capire, di vedere.. Chi ci governa, chi ha il potere su di noi e sulla nostra vita, chi dovrebbe guidare la nostra morale ecc. ecc. ecc...

Lasciarci confondere e distrarre così facilmente?!!
Ma siamo veramente così piccoli, provinciali e gretti?!!

Sono fottuti cazzi loro!
E' morbosità!

Un milione di vittime civili in quattro anni in Iraq


Cose del genere mi rendono triste

Perché



Perché mi osservi e non dici nulla??!

Detti e proverbi popolari

In napoletano esiste un detto, credo, per qualsiasi circostanza: felice o triste che sia; del resto immagino ciò sia vero per qualsiasi altra lingua.
Il napoletano forse ha il pregio di colorire maggiormente e più di altre l'immagine che quel detto vuole raffigurare...

L'adagio, che in questo periodo calzerebbe a pennello al fluire inquieto dei miei giorni, suona all'incirca in tal guisa

"Fatte benedicere 'da nu prevete ricchione"

Espressione che, a parte una supposta irriverenza nei confronti dell'uomo di chiesa, suggerisce al mal capitato, cui essa é destinata, di porre rimedio e riparo in maniera forte e drastica al proprio periodo di sfortuna nera e profonda....

Il quanto per introdurre un semplice accadimento occorsomi ier sera, ovverossia: il tentato furto con scasso dell'autovettura che la mia compagna mi aveva prestato a seguito del , in questo caso avvenuto, furto della mia fiat uno, accaduto esattamente due mesi fa (di tale furto e collaterali effetti si é parlato diffusamente in qualche post precedente su questo stesso sito: si rimanda il lettore ad essi per una rapida ricapitolazione dei fatti).

La foresta dell'est

Un omaggio ad un uomo-regista-attore



Mi prenderà del tempo

Dell'importanza del tempo, della propria vita ed altre cose

Investire il tempo della propria esistenza, é di vitale importanza.
Chi lo usa adoperandosi nel volontariato, chi lo usa per il proprio lavoro, chi lo usa per le proprie passioni, chi non lo usa affatto.
Scelta, quest'ultima, optinabile ma rispettabile.

Tuttavia c'é pure chi investe del tempo, il tempo della propria esistenza, nello strenuo quanto disperato tentativo di convincere; di convincere altri; di convicere gli altri - illustri sconosciuti - su come realmente siano: non come essi credono, a loro avviso, di essere, bensì come costoro, per delirio di onnipotenza, sanno gli altri realmente sono.

Tentativo disperato di convincere; di convincere gli altri; di convincere gli altri di essere loro i falsi, i pazzi, i reietti per non sapere reggere la rabbia che si ha dentro: di cosa?
Essere forse, quello che si vede in altri...

Esempi illustri, che la storia ci ha regalato, hanno poi mostrato chi i falsi, chi i pazzi, chi i reietti, realmente fossero.


Forse si potrebbe impegnare la propria vita in diverse e maggiormente proficue attività.
Forse la necessità di convincere altri verrebbe meno;
Forse la disperata necessità di avere tutto sotto controllo svanirebbe.
Fantasma evanescente in un'alba di un nuovo giorno;
Come l'inverno evanisce all'incedere della primavera

To Lauretta

Venerdi sono stato a napoli.
Evento sempre carico di eccezionalità questo.
Lì ho conosciuto una bimba di cinque, al massimo 6 anni, credo; non piu' di tanto...

Era seduta al tavola di una pizzeria di vecchia tradizione napoletana; e la sorellina piu' grande le era vicino. Ad un certo punto preoccupata, ma non piu' di tanto, cerca di richiamare l'attenzione
della madre, mentre lei, la piu' piccola aveva il viso adagiato sulle due braccine poggiate sul tavolo.

Singhiozzava; e forte. Così forte che il suo capo iniziava a sussultare e poi tutto il corpo iniziava a vibrare.... Le sono andato vicino per capire, chiedere se avesse bisogno di aiuto, ma non so se abbia risposto.
Solo il vociare allegro e spensierato di tutti gli altri commensali.

Sono riuscito solo ad accarezzarle le treccine stile nera camerunense che le costellavano il capo. Ne era piena!

E' arrivata la madre e le ha alzato il viso. L'ha portata in disparte per parlarle e poi con voce alterata dalla preoccupazione ha detto del sangue che colava dal naso della bimba.

Il posto dove era seduta fino a poco prima era un piccolo lago di sangue: quello caduto a terra aveva creato una pozzetta nella quale lo strato superficiale vibrava producendo delle ondine per le vibrazioni indotte dalle decine di piedi che tramestavano sul pavimento.

La bimba ne soffre, ho scoperto poi. Asma allergica, epistassi ed un'altra mezza decina di sintomatologie tutte afferenti al suo problema allergico. Credo, almeno.

Le succede spesso. Mentre dorme, mentre é a scuola, quando parla con i compagni, quando é in pizzeria. Ed ha problemi di respirazione in seguito. E' sotto bentelan a 6 anni.

Timida, carinissima, con una pelle di un bianco da far invidia alle pubblicita' dei perborati..
Ed ha trascorso il più del tempo a piangere, venerdi: scocciata e con i suoi problemi di respirazione.
Occhi gonfi per il pianto prolungato e labbra di un rosso che contrastava così tanto il pallore del viso da farle sembrare tumide
Ma bellissima

Mi sono messo a giocare con lei per quanto la sua timidezza glielo permettesse.
Le ho calato il cappello di stoffa, a cilindro e largo, che portava gia' quasi sugli occhi e mi ha risposto un sguardo di divertita diffidenza.

Forse poteva evitare di farlo. E piangere. Forse mandarmi al diavolo.

Mi ha sorriso invece

E quando le ho chiesto se fosse arrabbiata con me, si é avvicinata alla sorella chiedendole con lo sguardo di rispodere per lei. Che non era arabbiata ma solo scocciata e timida.


Perché a volte noi esseri umani incliniamo alla insofferente lamentazione?
Insofferente quanto inutile

Il medico e l'avvocato

- "....simo attento al tram!"
- "Quale tram?!!..."
Effettivamente - pensavo io - dov'é sto tram? Poi un fulmine sulla mia strada per Damasco mi aveva illuminato il cammino: il tram era lì dove tutti i tram si ritrovano a viaggiare!
Lungo la sede tramviaria, che divideva le due carreggiate di una strada alla periferia della città in una silente notte alle due passate da un pezzo del sabato notte, il tram procedeva anche'esso silenzio e mesto...
"Massimo muoviti!!!" - continuava a incitare con voce calma il dottore a suo marito.
"Ma perché? Quale tram, dov'é..." - continuava, di rimando, a ripetere meccanicamente quanto pacatamente l'avvocato ubriaco del suo litro e più di vino trangugiato poco prima in una sconosciuta taverna nascosta nell'umido freddo dei navigli di milano
Intanto il tram aveva iniziato a lampeggiare ed accennato un timido tentativo di frenata che per altro non sembrava produrre alcun risultato; ed io, seduto sul sedile posteriore destro del suv che ospitava, oltre ai cinque esseri umani, due cani cuccioli ma già di svariate decine di chili di peso, iniziavo a fare pensieri e a pormi domande tra il filosofico e il macabro
"Potrei morire! Il tram si sfracellerebbe sulla fiancata della macchina ed io verrei ridotto in poltiglia..." ma subito dopo una possibilità mi rasserenava: "Ma mica posso morire in un modo cosi stupido (o forse eras emplice?!) " ed ancora "Qui in auto nessuno grida, nemmeno le donne! Che pure sono in maggioranza...Fuori! Fuori tutto é silente; ed anche il tram muto sembra quasi riuscire a fermarsi..." ma poi il dubbio di nuovo prendeva il controllo dei miei pensieri . "Esiste mai un modo intelligente di morire....?"
Nel frattempo l'avvocato per un motivo a noi, e forse a lui stesso oscuro era riuscito a muovere di qualche metro la macchina ma l'aveva fatta spegnere subito dopo: adesso la macchina offriva generosa il suo fianco destro al cunedo del tram il cui conducente avendo visto i successi dell'ardito pilota nel sotttrarsi al pericolo dell'imminente impatto, avevo vigorosamente ripreso la marcia del proprio mezzo riponendo nello stanzino buio del suo cervello l'idea e l'azione di una vigorosa frenata.
Io sempre più preoccupato nel fondo della macchina iniziavo ad accompagnare i miei pensieri e le mie teorie sulla probabilità di morti stupide e l'impossibilità di altre intelligenti con tentativi di soluzioni estemporanee quanto istintuali.
Mi ero spostasto verso l'interno dell'automobile accalcandomi sul corpo della mia compagna la quale non fiatava e non capivo se fosse per il terrore o semplicemente perché il mio corpo che premeva sul suo le impedisse financo di respirare.

"Almeno così - e nel pensare mi guardavo intorno, prendevo mentalmente misure, calcolavo traiettorie e danni, se urto ci sarà i danni saranno minimi: al più mi colpirà di striscio, forse perderò qualche costa, molto probabilmente una frattura al braccio... ma almeno non mi prenderà in pieno! La vità sarà preservata..."

- "Massimoooo vuoi partire??!!!" mia cugina aveva incitato l'amico a lasciare il luogo che ormai vedeva sempre più vicino il muso del tram
- "Eh ma non si muove la macchina ale..." aveva risposto il pilota mentre portava le sue mani lontane dal volante e ben in vista a mo' di meccanico di F1 al pit stop
- "Eh certo massimo - aveva incalzato la moglie - Se non la metti in moto non partirà mai... la macchina!" e nel contempo aveva girato la chiave dell'accensione visto che il suo consorte, totale preda dei fumi dell'alcool, non sapeva più cosa farsene delle proprie mani che posava ovunque men che sul volante...

Io nel frattempo avevo ripetuto il rosario delle teorie sui mondi possibili e sulle combinatorie dei possibili chissà ormai quante volte: nulla cambiava se non la distanza tra il mio fegato ed il muso del tram! Sempre più breve...

Poi come d'incanto: il tram si arresta, a poco più di cinque cm dall'automobile e dal mio fegato; l'automobile riparte. Un bel
rischio: nel ripartire il mezzo si era trovato nella corsia sbagliata e faccia a faccia con un'altra automobile. Certo da urto laterale tram contro suv ad urto frontale automobile contro suv chissà chi avrebbe vinto (o forse sarebbe il caso di dire perso??!)

Potrebbe sembrare la sceneggiatura abbozzata e mal riuscita di uno scrittore alle prime armi per un film di terza categoria....

Potrebbe si, forse... E tuttavia

è solo realtà

Mistiria

Sarà stata la scena di ieri sera in metro; scena da altri posti e da altri tempi...

Un vecchio uomo, una tromba, un jazz arrangiato al momento in una metro affollata di visi pesanti ed aliti annoiati...

Una giovane donna; carina, degli occhi cristallini ed uno sguardo leggero.

I loro visi si incrociano e gli sguardi sostano un po', l'uno in quello dell'altro: un duetto tra il sorriso ampio ed solare e la musica sincopata dell'uomo, e lo sguardo pulito ed il sorrivo lieve della donna; speravo durasse in eterno. Un ultimo sorriso, una monetina ed un bacio per non dimenticare: il loro congedo

Per un tratto di vita mi e' sembrato di poter sperare in qualcosa di migliore dal nostro tempo.
Migliore che dover morire e non capire nemmeno perchè.

Stamattina il mio stomaco ancora protestava, e continua a farlo, in maniera piuttosto netta e decisa.

Ma io sono felice

Fortune

A dialogue about the human habit

guy: stupid is as stupid does

other guy: Holy Bible

Tribute






Ignoranza

Mi hanno dato dell'ignorante!
Gulp!
A me dell'ignorante?
Arghh!
Offendere me a cuor leggero?
Grrr!!

Insopportabile!!!!

Avevano ragione: immagina si scrive con una sola G!

L'ignoranza starà prendendo possedimento della mia mente, santi numi?!

No words












Sorpresa

Lo so.
Io almeno credo di saperlo, e sono fermo nella mia convinzione che possa essere.
Ma ogni volta che mi scopro a ritrovarlo in donne, bambini, uomini: il dolore; il dolore vissuto e sopportato con umanita'...

Io ne resto sempre sorpreso, come se fosse la prima volta, come se non lo avessi mai, nemmeno, immaginato possibile.

Tristezza ed un vago e non definito sentimento di affetto nei riguardi di chi questo dolore lo regge, mi prende. A volte scrivo... A volte le parole per esprimermi mi mancano: fanno fatica ad uscire.

Come adesso; proverò con delle immagini.

Vomitalia

Il paradosso della democrazia e delle istituzioni democratiche può riguardare solo il cittadino che rispetta le regole e la legge.
Tutti gli altri posso vivere beati. Ne sono esenti!

Capita così di dimenticare portafogli ed abbonamento e vedersi redigere una multa. Capita così di far ricorso inviando il recuperato documento e vedersi respinto il primo per mancata timbratura alle obliteratrici del secondo (il titolo di viaggio era stato precedentemente timbrato a mano dall'impiegato di biglietteria che l'aveva emesso).

Situazione di amministrazione più o meno ordinaria... Qui in italia intendo. Fuori non so...

Due piccoli dettagli.
La multa risale al 30 giugno 2003
La notifica di respingimento é stata fornita a mezzo posta elettronica e su sollecitazione di chi scrive a seguito di una ingiunzione scritta di pagamento ricevuta da una società terza assoldata(?) per il recupero crediti (si chiama cosi: recupero crediti)

Il secondo dettaglio?
Già, la notifica mi é giunta cinque giorni fa! E con premio raddoppiato! Ovviamente!

Glisso sulla velata minaccia di ricorso in tribunale come conseguenza di eventuali inadempienze...

Pensierino della sera!

L' acotral in questi 43 mesi avrà avuto forse, come premio per l'efficienza del suo servizio, un viaggio-vacanza dalle parti Proxima Centauri? Si sa, li i mezzi di comunicazione scarseggiano

Inteso il titolo ora?

About the Soul nature

Centinaia di Kilometri, forse mille e più, percorsi in opposte direzioni...
Anni - come eoni di lontananza - di apparente assenza...

Ma qualcosa resta, dentro.

Un'immagine prende forma...
Una luce la illumina...
La forma prende energia...

E li nel nulla che era prima emerge un che...
I mille e più kilometri assumono la fiacca consistenza dei metri
Gli anni si dissolvono in un istante come un impercettibile frullo d'ali di un colibrì

Ed un emozione ti assale...
Ed un affetto, sopito ma mai spento, ti scopre indifeso...

Piacevolmente

To My cousin Alexandra

I'm so happy to ear you. I can't tell you how much

Non sapevo nemmeno tu avessi una mia foto e quella poi...
Non so nemmeno come facessi io, ad averla btw...

Scrivimi a hotmail.com così ci diciamo un po' di cose!
Mi mancano quindici? anni di te :D

Un abbraccio

P.S. Ti piace il blog?
P.P.S. la t e la p del mio account non so mai se vanno scritte necessariamente in maiuscolo. Try both

Baratto(lo)

L'antefatto

Si estende su più mesi così eviterò la tediosa narrazione per giungerne all'essenza.
Numero otto ombrelli inutilizzabili e dirottati al macero

L'accadimento

E' breve, alquanto, e dunque l'arricchirò di barocchi fronzoli narrativi... Scherzo!
Ieri pioveva ed io avevo bisogno di un ombrello.
Ieri avevo un appuntamento nel tardo pomeriggio ed ero in ritardo.
Ieri, quando acquistati l'ombrello per proteggermi dalla pioggia, avevo una fretta maledetta.

Ma l'ombrello, ieri, riuscii a comprarlo ed all'appuntamento, ieri, riuscii a non mancare! Me ne meravigliai non poco.

Un piccolo dettaglio di cui tenni in conto quasi nulla al momento: l'ombrello. Dovetti lasciare l'ombrello nel portaombrelli che giaceva fuori la porta; al mio appuntamento. All'uscita mi resi conto del perchè tutto fosse filato liscio fino a quell'istante!
L'ombrello dovevo comprarlo, l'appuntamento dovevo non mancarlo, il portaombrelli doveva essere lì, fuori dalla porta e non altrove. Perché l'ombrello servì ad una povera fanciulla per ripararsi dall'infame torrente d'acqua che ieri sera veniva giù dal cielo di roma.

Io voglio pensare così: perché all'uscita dall'appuntamento il mio ombrello era scomparso; perché se l'ombrello ieri non servì alla leggiadra donzella, sarò obbligato a chiedermi il perché.

Perché un essere umano sia tanto imbecille - risparmio il riferimento più o meno umoristico riguardo l'etimologia - da avocare a sé il diritto di requisire un oggetto del valore di euro TRE!

Il titolo?

Beh! Cinque minuti più tardi e venti metri dopo, accanto al cesto dell'immondizia, che era nella piazza, lì, all'uscita dal mio appuntamento, vidi il case di un computer!

Dopo averlo soppesato valutai che in fin dei conti se fosse piovuto, nel frattempo che riguadagnavo casa, beh si, avrei potuto usarlo come valido sostituto del mio perso ombrello, per restituirlo poi ad una sua più usuale funzionalità una volta a casa!

Un PIII per un ombrello credo valga il titolo.

Ma la domanda resta...

Coincidenze

Gaudio e somma gioa sabato pomeriggio mi pervasero alle 18.30.

Scoramento e profondo sconforto mi attanagliarono sabato pomeriggio alle 18.30. Insieme!

E' strano a concepirsi...

Ero in macchina, non certo la mia - l'ovvieta' e le sue ragioni risiedono nel post del 13 gennaio; era la macchina della mia compagna e mi avviavo verso casa con una nuova batteria da montare dato che quella in uso era ( praticamente ) morta. E non era questa la ragione di sconforto e scoramento.

Alle 18.30 squilla il cellulare ed io in preda all'euforia e agitazione rispondo nella speranza di una buona nuova dal fronte: la polizia abbia trovato la mia macchina...

Alle 18.30, mentre il cellulare squilla ed io in preda all'euforia ed agitazione rispondo, nella speranza di una buona nuova dal fronte, un'anomala spia luminosa di colore rosso si accende e brilla nella notte del buio cruscotto della macchina della mia compagna.

Alle 18.30 di sabato 13 gennaio 2007, mentre sono di ritorno a casa con l'auto della mia compagna, ricevo, dalla voce di un poliziotto che mi parla al cellulare, la notizia che la mia automobile rubata e' stata ritrovata sul GRA: gaudio e somma gioa!

Sabato 13 gennaio 2007 alle 18.30, mentre sono di ritorno a casa con l'auto della mia compagna, resto fulminato dalla scoperta atroce, rivelata dall'anomala spia rossa che brilla sul cruscotto, della rottura del radiatore: sconforto e scoramento.

Ho passato i due minuti successivi, fuori dall'auto, parcheggiata, sul ciglio della strada, al freddo; incapace di frenare quel fiume in piena che erano le mie risate.
E due ore disteso dentro l'auto, ad attendere che l'altro fiume in piena, quello delle auto di ritorno dalla gita di primo giorno di saldi, si sgonfiasse....

Continuando a ridere, ma solo di tanto in tanto.

Premesse per un sereno week end

Stamattina non erano molto buone a dire il vero....
La sveglia si era data il suo bel da fare ad avvertirmi che era ora di alzarmi... ed io parimenti mi ero cimentato nella singolar tenzone con questo oggetto di fantozziane reminiscenze: io la zittivo e lei dopo un po' si riaccendeva di nuovo impeto e vigore!
Io non ho mai capito da dove prendano cosi tanta energia le sveglie! A quell'ora poi...
Si, va beh! Erano ormai le 9 del mattino quando la tenzone aveva visto vincitrice sconsolata la sveglia, sconsolata perche' alla fine si era ammutolita ( o forse immusonita?!)! Pero' alle 6.45, quando era iniziata... beh forse a quell'ora avevo ragione di protestare?!! No??! Boh! Chissa'!!

Il fatto e' che mi ero performato in una corsa senza precedenti per arrivare al lavoro ad un ora non indecente: avevo lanciato il mio bolide di venti anni e novecento cc di cilindrata a centotrenta km/h sull'A1 prima e sul GRA poi!
Un record: venticinque minuti per percorrere i soli trenta km che, in tempi di pacifica calma caotica romana, ovvero tutti i giorni e chissa' perche' non oggi poi, ricopro in un'ora e dieci minuti! Se mi va bene...

Ci arrivo, ci arrivo! Salto le dieci ore di lavoro che mi son sgobbato(?) con gli occhi incollati ad uno stupido monitor e le chiappe ad un'altrettanto stupida quanto scomoda seggiola; quest'altra di fracchiana (neologismi permessi?) memoria.
Risultato: stanco, incrampito agli occhi - si si, pure loro hanno i loro bei muscoli!! Tutti i flagelli di quelle povere cilia mi si erano intorpiditi!! Il collo incriccato... eh piu' giu', quelle incollate alla seggiola, tutte incrampite come se non fossero state dieci ore immobili su di una sedia, ma piuttosto un paio di ore a far intensi esercizi di natura non dicibile in pubblico...

"Un film! Un bel film, questo e' quello che ci vorrebbe adesso" mi ero detto poco prima di lasciare lo stupido ufficio - non saprei proprio dire se l'ufficio sia veramente stupido, ma per non far torto a nessuno: stupidi i monitor, le seggiole.... "Ora esco, prendo il bolide, torno a casa, mangio qualcosa ed in fine scendo e vado al cinema" era stato il quanto la mia mente aveva continuato a programmare mentre ero nello (stupido??) ascensore che mi portava giu' a pian terreno...

Incredibile a dirsi o forse ad ascoltarsi, ma io son riuscito a mettere in pratica solo il primo proponimento! Uscire dallo stupido edificio dove lavoro: il bolide non l'ho piu' preso! Qualcuno mi aveva preceduto!

Vi risparmio anche il racconto dettagliato delle successive 4 ore in cui ho cercato disperatamente di denunciare l'evento straordinario, in ordine: ai carabinieri di zona, i quali cortesemente mi hanno avvertito che dovevo pazientare un bel po' di prima di essere audito ma che se volevo potevo sporgere denuncia ovunque altrove nell'italo territorio. La polfer della stazione Termini, che giustamente, lo ammetto e' stata ben gentile, si e' rifiutata di accettare la mia denuncia in quanto io non ricordavo la targa della mia automobile: umilmente ho chiesto scusa per il fatto che il ladro m'avesse, rubandomi l'auto , sottratto il modo di conservare memoria di quello stupido numero - non fa parte pero' dello stesso mondo delle sedie, monitor, ascensori e quant'altro si trovi nell'edificio dove presto il mio tempo in cambio di euri; dimenticanza che in quel momento mi impediva di espletare quella formalita'. In compenso mi hanno inavvertitamente sottratto la patente e trattenutala per rendersene conto successivamente, un chilometro piu' tardi: un'emozione mai provata prima di questa sera! Sentire il proprio nome venir diffuso dai potenti mezzi tecnologici di Termini e non capirne il perche': il frastuono di Termini era piu' potente a quanto pare... I carabinieri di Frascati, i quali ancora una volta per onesta' intellettuale, devo confessare, non sono mai venuti a conoscenza, ancora prima che del furto, del mio tentativo di denuncia di esso: l'altro bolide, una femminuccia quest'ultimo e proprieta' della mia compagna, si e' rifiutato di impegnarsi per la causa. Aveva le sue ragioni, buone o invalide che siano lascio ad altri giudicare: sosteneva le si fosse scaricata la batteria...

Ho affogato i pochi minuti che restavano alla giornata in un bagno di cioccolato di varia natura e forma... prima di riuscire a sporgere una pseudo-denuncia ad verbum al 113

A me sconcerta non il fatto che di tanto in tanto mi capiti un evento funesto: puo' accadere a chiunque... A me fa urtare l'occorrenza della catastrofe che irrompe in seguito

Pongo fine a questa ingloriosa e grottesca giornata, scrivendone. Scrivendone male ed in maniera ironica, spero. Per dissacrarne i fattacci e gli episodi spiacevoli. Con una lezione acquisita ed importante: mai lasciare parcheggiata la propria macchina laddove dovessi in seguito scoprire di esserne stato derubato.


Ma soprattutto dar un'opportunita' di divertimento a chi, per caso o per ragione scellerata, capitasse su queste pagine.