Festa carnascialesca o Liberazione nazionale?

Quella era stata una giornata memorabile, almeno questa era la sensazione che mi accompagnava negli ultimi istanti prima di spronfodare nell'oblio del sonno alle due del mattino del mercoledi successivo...

Il poco sonno deve essere stato: ma io non ricordo quasi piu' nulla di quella memorabile giornata. Sprazzi di memoria, immagini isolate quasi istantanee di altri tempi. Ed in apparenza irreali!
E con il ricordo e' sfumata anche la sensazione.

Provero' a pescare qua e la tra i resti di questa avventura....

La serata era iniziata in modo non convenzionale potrei dire: avevamo unanimamente deciso di rinunciare in parte alla visione dell'Evento Nazionale.
Non per disinteresse dei molti, ma per decisione di tutti.

Cosi poi avevamo deciso di attaccare la seconda parte e goderci l'Evento in compagnia di altri, centinaia, forse migliaia di illustri sconosciuti: sufficienza ci erano la nostra amicizia, la compagnia di un quasi millennio di storia, con i suoi castelli, le sue cupole, i suoi argini del fiume; con la presenza millenaria dei luoghi.

Non ho mai bene inteso l'importanza di un evento qual era l'Evento di quella sera, ma la buona compagnia mi rendeva disposto e recettivo. Una serata piacevole e rilassante coronata in chiusura estrema dal risultato prodigioso dell'Evento.

Ricordo canti, balli, telefonate. A chi non intendevo e non intendo ancora. Ma tante, ricordo una moltitudine. Poi dei suoni...
Suoni! Rumori, fischi, strombazzate di clacson e trombe. E su tutto i rombi dei motori di scooter, motorini, motociclette.

La compagnia si era definitivamente sciolta ed ora rimasti in quattro occupavamo i sedili della macchina che ci doveva portare a casa. Ma ben presto mi ero arreso al surreale che la realta' mostrava.

Le auto avevano invaso la strada, motorini sfrecciavano agilmente dove trovavano il passaggio. E gente, gente a piedi! Donne, uomini, bambini assonnati, alcuni impauriti nei loro carrozzini. E tutti sciamavano....
Arrivavano da ogni direzione, ma dove andassero non sono riuscito a capirlo. Ma non era cio' quanto mi continuavo a chiedere al caldo asfissiante della mia postazione all'interno dell'automezzo.
Alcuni sembravano contenti, contenti per qualcosa, piu' che per qualcuno; altri sembrava fossero orgogliosi di poter finalmente mostrarsi per quello che erano, come se quella particolare circostanza permettesse di chiudere un'occhio sulla morale pubblica cosi che i tutori dell'ordine, loro stessi erano apatici spettatori di questa invasione. Altri sbandieravano enormi tricolori, altri sbandieravano semplicemente il loro corpo come se facesse parte della celebrazione in corso o ancora piu' il suo motivo primo.

A me ed al mio amico, che mi era a fianco, ad un certo punto, e' parso pure che qualcuno fosse contento semplicemente per se stesso: avendo avuto l'occasione di un furto in quella sarabanda di feste personali contenute e disperse in una piu' ampia e piu' alta.

Ma forse era la stanchezza e forse ci eravamo sbagliati: quel solitario uomo era forse anche lui parte di quegli eccezionali festeggiamenti.

Ma una domanda mi continuava a torturare la mente, e forse due. Ma era davvero il prodigioso Evento che festeggiavano tutti?
E a ben guardare l'enfasi con cui tutto cio' accadeva, portava tale prodigio qualcosa di rivoluzionario nella vita di loro tutti e forse senza che ne avessimo consapevolezza, di noi stessi?

O erano sbarcate le truppe alleate e ci avevano liberati da una decennale orribile dittatura, e noi tutti presi, come eravamo stati, dalla reciproca compagnia e dalla visione dell'evento, ne eravamo completamente all'oscuro?

La sensazione di mirabilia adesso aveva lasciato il posto a questo insoluto dubbio. O forse era proprio questo dubbio ad aver dato senso ad essa?

4 comments:

Anonymous said...

Max Plank teorizzava che è meglio chiedere due volte una cosa prima di essere sicuro di averla ben compresa, anzichè avere certezze non supportate da evidenze oggettive.
Nello specifico, quindi, ritengo che l'Evento Prodigioso sia davvero prodigioso nella misura in cui riesce a risvegliare in ciascuno di noi l'intima enfasi del patriottismo finalmente libero da becere strumentazioni e contraddizioni.
Ritengo che tu possa essere d'accordo.
Ciao e complimenti.

Ulisse said...

Lui teorizzava tante cose e non ne erano convinto fino in fondo nemmeno lui sulle prime in realtà...

Era un gioco nato con i miei amici in macchina, l'Evento Prodigioso era solo il pretesto contingente.

Mi premeva dare una rappresentazione alle immagini di cio' che, tutti un po' noi, ma soprattutto io(essenzilamente non sono nella testa degli altri...) avevamo vissuto, e di come l'avevamo vissuto.

Era divertente.

grazie

Ulisse said...

La paura di un genuino rammarico, che mi assalirebbe, qualora tu pensassi io non ti tenga in conto piu' che un nulla, mi spinge a dirti: "Grazie!" ed aggiungere "Domani, volendo seguire ad litteram il tuo interessato consiglio, andro' da uno psichiatra..."

Saluti ad antony il quale non ha evitato, ancora una volta, la cancellazione in tronco della rappresentazione, mediante linguaggio articolato, di quanto alberga nella propria mente.

Anonymous said...

Ho letto tutto d'un fiato e mentre leggevo le immagini si rincorrevano nella mente, facendomi rivivere emozioni e sensazioni di una serata surreale ..... cogliendo quei particolari che a caldo non si riescono a fissare !! Una grande emozione ed una serata da non dimenticare MAI ......... grazie Ulisse !! Complimenti !!