Due domande

A molti italiani, a molta parte di essi, proprio non va giù che i froci vengano riconosciuti come soggetti sociali; a molta parte degli italiani non va giù che vengano riconosciuti diritti sociali ai froci.
Ho la vaga sensazione che a questa ampia schiera di connazionali proprio non vada giù che si riconosca per fino l'esistenza dei froci.

Si mettano l'anima in pace: i froci, le lesbiche, i transessuali, i transgender, i travestiti esistono. E fintanto che non ammazzano qualcuno, non derubano qualcuno, non violentano qualcuno, non fanno impazzire un bimbo sono persone libere e cittadini al pari di chiunque altro. Del resto penso ai froci l'idea di importunare gli ''altri'' manco li sfiori.
Forse sono gli altri un po' troppo egotisti.

La domanda che bisognerebbe porsi é: perché tanta (rabbia) ostilitià nei loro confronti?

Forse evitamento fobico? Terrore che l'esser froci possa essere una malattia infettiva e che si possa tramettere via etere? Orrore che l'uomo, essendo -per un'idea insana - per sua natura debole insicuro e senza una propria identià sessuale, vivendo giorno dopo giorno accanto ad un frocio ne acquisisca l'essenza, l'indole?
Una sorta di adagio ''andando con lo zoppo si impara a zoppicare'' rimaneggiato?

Allo stesso modo mi chiedo: se qualcuno, che non vedo da anni - decenni - per il solo fatto di aver letto pezzi del mio blog mi considera così fesso ed insulso per quale motivo me lo dovrebbe far notare con un commento ad un mio post?


Entrambe le domande - quella sulla schiera di italiani omofobi e quella sul mio conoscente - resteranno irrisolte.

Ma tant'é e nella vita importante é cercare e cercare di provare...

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